Il muratore che sconfisse la grande banca (quando si viaggiava con i travel cheque)

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Le Citron e le Peugeot degli anni ‘70, l’aeroporto di Parigi di dimensioni cos ridotte da sembrare la stazione dell’omonimo film di Sergio Rubini e i traveler’s cheque. Che in epoca di tetto al contante e obbligo di Pos, di pagamenti con il cellulare e online, si fa quasi fatica a ricordare (per chi ha l’et per ricordarli, visto che i millennial non sanno neanche cosa siano). Il film Storia di un uomo di azione in programmazione su Netflix, ripercorre la vita — in una pellicola molto liberamente ispirata alla vera vicenda, come avverte fin dall’inizio la piattaforma streaming — dell’anarchico Lucio Urtubia (morto nel 2020 a 89 anni), muratore di giorno e falsario di notte. E talvolta rapinatore a met giornata, quando metteva nel mirino le odiate banche. Una delle quali costrinse all’angolo con una falsificazione degna dei migliori film di Tot: quella, appunto, dei traveler’s cheque (o travel cheque).

Il dilemma del vinto e del vincitore

Letteralmente assegni per i turisti, i traveler’s cheque sono stati uno degli strumenti di pagamento pi usati dai viaggiatori all’estero nei decenni precedenti gli anni ‘90 dello scorso secolo: permettevano al turista di portare in viaggio la somma di denaro desiderata, senza la paura di perdere i soldi o di essere derubato essendo i cheque totalmente rimborsabili. Ma, come ha dimostrato la storia di Urtubia, anche quasi perfettamente falsificabili. Al pari dei dollari, quelli che l’anarchico spagnolo trapiantato a Parigi avrebbe voluto stampare a oltranza per sconfiggere gli Stati Uniti con il loro stesso biglietto verde, soffocati da inflazione da sovraemissione di banconote. Un piano che Urtubia sottopose anche a Che Guevara, ricevendone una sonora bocciatura. Evidentemente pi anarchico del Che, Urtubia spost il suo obiettivo sui traveler’s cheque della First National City Bank. Falsificando e smerciando, in pochi anni, assegni turistici contraffatti per pi di 20 milioni di dollari senza tenerne uno per s ma solo per aiutare i combattenti contro Franco. E magari per mandare in bancarotta la grande banca che, in effettti, sub un calo significativo del prezzo delle azioni. Il film — e l’attivit di Urtubia — terminano con l’accordo stragiudiziale con l’istituto di credito che accetta di far cadere buona parte delle accuse (ricompensando anche Urtubia) in cambio delle lastre impiegate nella stampa degli assegni falsi. Lasciando senza risposta il quesito dei quesiti: il muratore sconfisse la grande banca o la grande banca con una mancia evit il fallimento dando il via all’era delle carte di credito?

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, 2022-12-08 17:52:00, Un film su Netflix, «Storia di un uomo di azione», ha riportato alla memoria la storia dell’anarchico Lucio Urtubia e della sua truffa alla First National City Bank. Grazie alla falsificazione dei traveler’s cheque, strumento ormai rimosso dalla memoria finanziaria, Michelangelo Borrillo

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