Giugno 11, 2023

Pnrr, la regia a Palazzo Chigi, saltano i fondi per le Prefetture

(Imagoeconomica)

2′ di lettura

Approda in Gazzetta Ufficiale il decreto che accentra a Palazzo Chigi i poteri di controllo del Pnrr attraverso una nuova struttura di missione che avrà le «funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica» del governo sull’attuazione del Pnrr e che ingloba quella del Mef. Alle cui dipendenze sorgerà invece un ispettorato generale con il compito di vigilare sulla spesa. Il nuovo provvedimento sulla governance, il primo firmato dall’esecutivo Meloni, introduce poi una serie di semplificazioni per velocizzare gli appalti, con l’estensione della corsia super-veloce, prima riservata solo a 10 grandi opere prioritarie, e prevede uno snellimento delle procedure sia in materia di reti internet ad alta velocità sia per il capitolo della transizione green, con iter semplificati per mini-eolico e idrogeno verde. In zona Cesarini, invece, saltano i 20 milioni di euro stanziati da qui al 2026 per le Prefetture e destinati a supportare gli enti locali beneficiari di fondi Pnrr presso società a prevalente partecipazione pubblica nell’acquisizione di «assistenza specialistica».

Nuova task force

Il decreto sancisce ufficialmente il passaggio della regia del Piano al Pnrr dove nasce nuova task force che risponderà direttamente al ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, oltre che alla premier Giorgia Meloni. La struttura sarà anche l’interlocutore della commissione Ue sulle verifiche di coerenza tra risultati e obiettivi del Piano e sulle proposte di revisione dello stesso. Il provvedimento interviene poi anche sulle Unità di missione del Pnrr nei vari ministeri che potranno essere riorganizzate e, per rafforzarle, è prevista la stabilizzazione dei contratti a termine di ogni singolo dicastero collegati all’attuazione del Recovery.

Potenziamento della commissione tecnica

Per velocizzare le opere del Piano arrivano poi una serie di interventi per potenziare la commissione tecnica Pnrr-Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima) e la commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas. Vengono inoltre estese a tutti gli appalti, incluse le infrastrutture connesse, le procedure “supersemplificate” già previste in materia di conferenza dei servizi, Via e acquisizione degli assensi dei Beni Culturali. Su quest’ultimo fronte, si introduce una maggiore rapidità nella valutazione degli interventi relativi alle norme di tutela con l’accentramento di tutti i pareri in capo alla Sovrintendenza speciale. Iter più rapido, poi, per la messa in campo dei poteri sostitutivi in caso di inadempienza di un ente locale con gli obblighi del piano.

Le semplificazioni energetiche

Consistente è anche il pacchetto di semplificazioni “energetiche” finalizzato a imprimere uno sprint allo sviluppo di nuova capacità rinnovabile, a partire dagli impianti eolici con potenza prodotta fino a 20 kilowatt e da quelli di produzione di idrogeno verde e rinnovabile, per i quali viene introdotto il fast track autorizzativo con l’istruttoria affidata alla Commissione tecnica Pniec-Pnrr.

Scuola

Per la scuola, infine, arrivano i ribassi d’asta non solo per i nuovi progetti Pnrr ma anche per quelli in essere, con l’obiettivo di sbloccare oltre 350 milioni di fondi, e si accelerano i tempi degli appalti. E per l’università è previsto uno sgravio per le imprese che assumono dottori di ricerca e ricercatori.

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