materie prime
Terre rare, dal litio al cobalto perché la transizione energetica Ue dipende dalla Cina
di Valentina Iorio
Le materie prime critiche
Robotica, intelligenza artificiale, auto elettriche, biotecnologie, cybersicurezza, Iot tutti quelli che sono considerati i motori dell’economia del futuro dipendono dai metalli rari. Queste materie sono particolarmente importanti per la transizione ecologica perché vengono utilizzate nelle turbine eoliche, nei pannelli fotovoltaici e nelle batterie. Tra le materie prime critiche secondo l’Ue rientrano una trentina di elementi tra cui : litio, cobalto, gallio, germanio, tungsteno, antimonio, berillio, grafite, vanadio e le cosiddette terre rare. Secondo le stime della Commissione Ue, la domanda di terre rare dell’Unione europea aumenterà di sei volte entro il 2030 e di sette volte entro il 2050, mentre per il litio aumenterà di dodici volte entro il 2030 e di venti volte entro il 2050. I metalli rari presentano numerosi punti in comune tra loro: sono presenti nella crosta terrestre in piccole proporzioni e hanno proprietà eccezionali, molto apprezzate dall’industria tech, che proprio per questo dipende da queste materie prime. Il mercato di queste materie prime è dominato dalla Cina, che controlla la filiera dall’estrazione alla commercializzazione. Il loro sfruttamento sta causando gravi danni ambientali, soprattutto nei Paesi di estrazione. Lontano dall’Occidente che ha fatto di queste materie la chiave della transizione verde e più in generale del suo sviluppo tecnologico.
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12 apr 2023
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