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Ucraina, medici pugliesi al fronte: in tanti pronti a partire per curare i profughi

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l’attacco a kiev
Mezzogiorno, 6 marzo 2022 – 09:49

Il presidente nazionale dell’Ordine, Anelli: «Mi hanno contatto diversi colleghi di Bari, in pensione e liberi professionisti»

di Lucia del Vecchio

Medici pugliesi in prima linea per curare i profughi ucraini che fuggono dalla guerra e assistere chi ha bisogno. In ogni modo possibile. «Abbiamo fatto una prima informativa – spiega Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari, nonché della federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri – e una larghissima fascia di colleghi è pronta e disponibile a intervenire. Diversi colleghi di Bari in pensione e liberi professionisti mi hanno contattato nelle ultime ore per sapere come possono rendersi utili. Alcuni sono anche disposti a partire per raggiungere le zone critiche del conflitto, laddove ce ne sia bisogno. Ma sono valutazioni, anche di natura logistica, da fare con le autorità preposte».

La lettera al prefettoAnelli annuncia una lettera al prefetto di Bari in cui chiede «a fronte di una pre-allerta tra i medici che ha ricevuto una grande risposta di disponibilità, le indicazioni necessarie su come la categoria può muoversi e su quali fronti per poter collaborare nel migliore dei modi. Da parte nostra – prosegue il presidente dell’Ordine dei medici di Bari – siamo assolutamente disponibili a mettere in piedi una rete di volontariato che, a tutto tondo, si occupi di chi è bisognoso di cure». Anelli sottolinea che «in questa fase si sta parlando di emergenza in relazione all’ingresso dei profughi nel nostro paese e alle esigenze di effettuare i tamponi per accertare eventuali positività alla Sars-Cov-2 e le somministrazioni dei vaccini antiCovid, e non solo. Ma non può bastare. Le persone che in questo momento fuggono dalla guerra e dall’orrore, hanno, come tutti, la necessità di essere seguite nella assistenza sanitaria ordinaria, anche in base ad eventuali patologie croniche presenti».

Il servizio di assistenza di base Il presidente di Fnomceo si riferisce anche alle malattie comuni, come diabete, ipertensione, cardiopatie, bronchiti. Ma non solo. Anche per fare una radiografia o una visita specialistica o ancora delle analisi del sangue, anche di routine, occorre la richiesta del medico curante, per ottenere le prestazioni attraverso il servizio sanitario regionale. A cercare la salvezza fuori dall’Ucraina, poi, sono soprattutto anziani, bambini, donne. Gli uomini restano a combattere. «Ci sarà quindi bisogno – rileva Anelli – di una task force di medici di famiglia e di pediatri di libera scelta che possano seguire queste persone. La Puglia è una tra le regioni che l’Organizzazione mondiale della sanità ha codificato come una best practice mondiale».

I rifugiatiIl riferimento è alla legge regionale, approvata con il primo governo Vendola, sull’assistenza sanitaria garantita agli stranieri temporaneamente presenti sul territorio, che possono scegliere un medico di famiglia, iscrivendosi ad un elenco speciale. «Questa formula, ritornata utile per gli immigrati senza permesso di soggiorno, potrebbe essere utilizzata – dice Anelli – anche per i profughi ucraini. Una prima fase potrebbe quindi prevedere la task force, e la seconda potrebbe rendere ordinario l’accesso alle prestazioni attraverso il meccanismo di iscrizione negli elenchi a parte dei medici di famiglia e dei pediatri».

Il sindacato medicoSul da farsi si sta occupando anche la Fimmg Bari, uno dei sindacati di categoria dei medici di medicina generale che raccoglie la maggioranza degli iscritti. «Diversi colleghi si sono detti disponibili – spiega il segretario, Nicola Calabrese – a fornire un supporto per l’attività vaccinale, le cure primarie e per tutto ciò che, rispetto alle nostre competenze, potrebbe essere utile». L’esecutivo della Fimmg Bari, costituito da circa 15 medici, tutti disponibili, sta lanciando in queste ore un appello ai colleghi. «Le adesioni non mancano – dice Calabrese – Non ci tiriamo indietro di fronte alle difficoltà. Siamo medici». I medici di famiglia, in provincia di Bari, sono circa mille.

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6 marzo 2022 | 09:49
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