Il contratto nella Scuola riguarda circa 800 mila docenti, nella Manovra 2020 il budget previsto è di 812,63 milioni di euro, ai quali vanno aggiunte risorse per 1.670,12 milioni sia per il 2021 che per il 2022 (a regime). Sono queste le cifre iscritte a bilancio per il triennio 2020-2022 che hanno portato alle dimissioni il Ministro Lorenzo Fioramonti. Con le risorse a disposizione, dunque, gli aumenti degli stipendi degli insegnanti non saranno “a tre cifre” come promesso dallo stesso ministro e, prima di lui, da Marco Bussetti ma ci si fermerà a qualche decina di euro in meno.
Fioramonti, ancora prima di insediarsi come Ministro, aveva chiesto almeno tre miliardi per scuola e università- ricerca; pena, ha ribadito in diverse interviste, le sue dimissioni. Che, a legge di bilancio varata, sono infatti puntualmente arrivate.
Rinnovo del contratto: al momento mancano 500 milioni
La mancanza di risorse aggiuntive si farà sentire subito sul rinnovo del Ccnl 2019-2021: per garantire gli aumenti al di sopra dei 100 euro sono necessari intorno ai 2,2 miliardi. Al momento, ce ne sono, a regime, circa 1,7 miliardi; all’appello, pertanto, mancano altri 500 milioni. Non a caso, le prime reazioni sindacali – dopo le dimissioni del ministro Fioramonti – sono di preoccupazione, considerando che a gennaio risultano in calendario i primi incontri proprio sul rinnovo del contratto.