Da Ilscole24ore.com: Per i dipendenti ex Alitalia da gennaio si apre una finestra per luscita anticipata

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Trasporto aereo

Il 31 ottobre scadrà la Cigs e scatteranno 2.668 licenziamenti collettivi, ma su base volontaria i lavoratori potranno uscire già da inizio 2024 e percepire da subito la Naspi

di Giorgio Pogliotti

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3′ di lettura

Per i 2.668 dipendenti della ex Alitalia in amministrazione straordinaria la cassa integrazione straordinaria terminerà il 31 ottobre del 2024, dopodichè scatteranno i licenziamenti collettivi con l’erogazione della Naspi: sono state avviate le procedure con una lettera alle organizzazioni sindacali. Nel frattempo, si aprirà dal 1° gennaio una “finestra” per consentire ai dipendenti, su base volontaria, l’uscita anticipata con la Naspi; chi invece non vorrà aderire continuerà a prendere la Cigs fino alla scadenza.
È questo il contenuto di una bozza di protocollo d’intesa che i commissari straordinari della ex compagnia di bandiera sottoporranno ai sindacati del settore giovedì in un incontro.

I limiti di importo per la Cigs

La scorsa estate quando fu concessa la proroga di un altro anno della cassa integrazione straordinaria a zero ore, con il termine fissato al 31 ottobre 2024, furono posti alcuni paletti: il tetto d’importo non può superare il 60% della retribuzione e l’ammortizzatore sociale è soggetto al limite di 2.500 euro mensili. E il termine non potrà più essere prorogato. In precedenza, con il contributo del Fondo volo, la Cigs poteva arrivare al’80% della retribuzione senza tetti di importo.

Entro il 15 gennaio va completato il programma d’amministrazione straordinaria

Una parte della platea dei dipendenti della ex Alitalia, 290, hanno aderito al piano di politiche attive del lavoro, e sono stati presi in carico dalle regioni Lombardia e Lazio per essere collocati, con il coinvolgimento di Confindustria, Confcommercio e Confcooperative. Sono 172 i dipendenti impiegati per le esigenze connesse al completamento del programma di amministrazione straordinaria, la cui data di ultimazione è fissata al 15 gennaio. La società in liquidazione potrà occuparsi solo della gestione ordinaria e della dismissione dei beni residui.

Aperte le procedure di licenziamento collettivo in vista di novembre 2024

Per la parte rimasta in Cigs, 2.668 dipendenti – 2.723 considerando quelli di CityLiner- in vista della scadenza del 31 ottobre del 2024 la lettera inviata venerdì sera dai commissari straordinari ai sindacati apre le procedure di licenziamento collettivo, che prevedono il coinvolgimento dei sindacati per cercare un’intesa sui licenziamenti collettivi.

Giovedì l’incontro con i sindacati

Nel frattempo con il protocollo che sarà oggetto dell’incontro di giovedì si consentirà, su base volontaria ai dipendenti che lo decideranno, l’uscita anticipata, per percepire la Naspi (che nel trasporto aereo dura fino a 2 anni è corrisponde fino all’80% della retribuzione). Chi non sarà interessato potrà continuare invece a percepire la Cigs fino al 31 ottobre 2024. I commissari di Alitalia in un comunicato spiegano che «la procedura avviata da Alitalia in a.s. è stata attentamente valutata al termine di un percorso condiviso, che prevede la sottoscrizione di un accordo specifico con le organizzazioni sindacali e che si attiverà esclusivamente su base volontaria. È quindi a totale discrezione del dipendente aderire o meno in base a proprie personali valutazioni».

Preoccupazione da parte dei sindacati. «L’azienda a gennaio va in liquidazione e quindi è chiaro che il personale ancora in carico sia in esubero – commenta Claudio Tarlazzi (Uilt)-. Il fatto che abbiano mandato le lettere di licenziamento adesso è parte della procedura ed è collegato al fatto che la cassa integrazione terminerà alla fine di ottobre 2024. È la procedura formale e, al netto delle scelte individuali dei lavoratori, noi continuiamo a rivendicare non solo una Cig più lunga ma anche che le persone impossibilitate ad accedere ai requisiti per il pensionamento nel periodo di Naspi siano ricollocate nelle nuove aziende. Il Governo non abbandoni i 3mila dipendenti».

Ai sindacati che anche per voce della Filt-Cgil chiedono al governo di fermare i licenziamenti e prorogare la cigs, risponde il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon: «Abbiamo già avuto un tavolo per ragionare sul collocamento di questi lavoratori. Nei prossimi giorni apriremo un tavolo di confronto per capire come agire».

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