In una lettera consegnata a Conte ha spiegato i motivi della sua decisione
Le voci delle dimissioni del responsabile dell’Istruzione duravano da giorni ed erano legate all’approvazione della manovra, con il mancato stanziamento dei fondi richiesti per l’Istruzione, che per Fioramonti, dovevano essere di circa 3 miliardi. Lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in una intervista a Repubblica, aveva dichiarato: “Abbiamo inserito circa due miliardi aggiuntivi per scuola, università e ricerca. Avrei voluto destinare ancora più risorse a questi settori fondamentali. L’impegno è per la prossima manovra”.
Durante i giorni della manovra Fioramonti aveva dichiarato: «La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza ma rappresentano la linea di galleggiamento»
Il mondo dei docenti precari teme adesso che, tale decisione, possa far slittare Il concorso, già rinviato per la caduta del Governo dopo che Salvini aveva sfiduciato il primo governo Conte, ed il cui bando era previsto per la primavera 2020. Ora, con le dimissioni di Fioramonti, i tempi potrebbero ulteriormente slittare.