Cdm approva sistema integrato. e il Senato conclude l’esame della legge sui titoli
di Angela Iuliano
Tutto in due giorni. Prima il via libera, il 12 dicembre, in Consiglio dei ministri del Piano nazionale pluriennale per la promozione del sistema integrato da 0 a 6 anni. Poi, il 13 dicembre, la conclusione dei lavori in Commissione istruzione del Senato dei lavori sul disegno di legge sulle professioni di educatore socio-pedagogico, socio-sanitario e pedagogista, il dl Iori, che ora passa al presidente Pietro Grasso per la fase deliberante. Prende così corpo la nuova «scuola» dei più piccoli. «Un cambiamento culturale importante, una vera svolta», commenta la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli. Approvato sulla base di quanto previsto dal decreto legislativo 65/2017 attuativo della Buona Scuola, il Piano nazionale 0-6 contiene gli obiettivi strategici del nuovo sistema. Tra cui, qualificazione universitaria per gli insegnanti dei nidi, coordinamento pedagogico tra nidi e scuole dell’infanzia. Punti su cui interviene anche il dl Iori. Stabilendo che per svolgere la professione di educatore sarà indispensabile essere in possesso della laurea che, per l’educatore professionale socio-pedagogico è quella in scienze dell’educazione e della formazione (classe L-19).Nella fase di transizione gli educatori senza questo titolo potranno completare la loro formazione con un percorso intensivo, che prevede il superamento di 60 crediti formativi universitari, anche in modalità telematica. Al conseguimento agevolato del titolo potrà accedere chi possiede un diploma magistrale rilasciato entro il 2002, chi lavora come educatore nelle amministrazioni pubbliche dopo aver superato un concorso pubblico, chi ha svolta l’attività di educatore per non meno di tre anni, anche non consecutivi. Necessaria l’anzianità di servizio per il titolo automatico. La qualifica di pedagogista, invece, sarà attribuita, tra gli altri, a chi consegue una laurea magistrale in programmazione e gestione dei servizi educativi (LM-50), scienze pedagogiche (LM-85). Entrambi sono attivi nelle scuole e nei servizi in campo educativo o formativo erogati dagli enti. I primi nel coordinamento dei servizi educativi e socio-assistenziali con i compiti, tra gli altri, sui progetti. I secondi con attività di ricerca educativa e di consulenza nella programmazione e gestione degli interventi.
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Fonte dell’articolo: ItaliaOggi