Al via la “Chiamata veloce”

Al via la “Chiamata veloce”

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Firmato il decreto, ci saranno 5 giorni di tempo per le domande. Assunzioni in coda

Carlo Forte su Italia Oggi

Gli aspiranti docenti inseriti nelle graduatorie utili per l’immissione nei ruoli del personale docente o educativo potranno presentare istanza per ottenere l’immissione in ruolo in territori diversi da quelli di pertinenza delle medesime graduatorie. Le domande andranno presentate a tempo di record, in soli 5 giorni, secondo termini che saranno fissati dall’amministrazione. E le immissioni in ruolo da questi elenchi saranno disposte entro 10 giorni dal termine delle operazioni ordinarie. Lo prevede il decreto a firma della ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, emanato l’8 giugno scorso (25). Il provvedimento dà attuazione alle disposizioni contenute nel comma 17-bis dell’articolo 1, del decreto-legge 126/2019 e dà il via alla nuova procedura, nota come chiamata veloce, che sarà attivata nel mese di settembre del prossimo anno scolastico. Presumibilmente tra il 21 e il 30 settembre.

L’accesso agli elenchi aggiuntivi sarà consentito a domanda e gli aventi titolo potranno presentare istanza per i posti di un’altra o di più province di un’altra regione per ciascuna graduatoria di provenienza. L’istanza dovrà essere presentata via web. Quanto alle procedure in senso stretto, il decreto prevede che gli uffici scolastici regionali dovranno anzitutto procedere ad eliminare dalle graduatorie dei concorsi e dalle graduatorie a esaurimento i docenti che risulteranno decaduti dalle stesse. Poi dovranno provvedere alle immissioni in ruolo ordinarie. Quindi dovranno accantonare le cattedre necessarie a garantire le immissioni in ruolo dei vincitori dei concorsi già avviati. Infine dovranno individuare i posti che all’esito di queste procedure risulteranno ancora vacanti e disponibili e rendere note le risultanze tramite la pubblicazione sui siti internet istituzionali.

La funzione della pubblicazione è quella di consentire agli aspiranti docenti di orientarsi in sede di presentazione delle domande. Le disponibilità saranno comunque accessibili tramite la piattaforma che sarà predisposta dal ministero dell’istruzione per la presentazione delle domande.

La tempistica delle operazioni sarà definita tramite un provvedimento dell’amministrazione centrale, che fisserà i termini per l’inserimento a sistema delle disponibilità residue e anche il termine iniziale per la presentazione delle domande. In ogni caso, il decreto prevede che gli interessati avranno solo 5 giorni di tempo per presentare le istanze (si veda l’articolo 4, comma 4) a partire dalla data di apertura delle funzioni. Il modulo di domanda, al quale presumibilmente si accederà con le credenziali di istanze on line o con lo spid, recherà uno spazio precompilato recante le generalità e il punteggio vantato dall’interessato nella graduatoria dove risulterà precedentemente incluso (concorso o Gae). Gli spazi da compilare riguarderanno, quindi, la scelta della regione e l’ordine di preferenza delle province, delle classi di concorso o della tipologia di posto.

Le immissioni in ruolo (da graduatorie aggiuntive e sulle disponibilità residue) saranno disposte entro il 10 settembre di ogni anno. Salvo che per il 2020/21. Perché il decreto-legge 22/2020 ha previsto che le operazioni ordinarie quest’anno termineranno entro il 20 settembre e non più entro il 31 agosto. Ciò vuol dire che le immissioni residuali quest’anno si svolgeranno probabilmente dal 21 al 30 settembre. Le immissioni così effettuate recheranno la retrodatazione giuridica al 1° settembre 2020.

Le disponibilità saranno suddivise a metà tra gli aspiranti tratti dalle graduatorie aggiuntive dei concorsi e le Gae aggiuntive salvo compensazioni. Le graduatorie aggiuntive dei concorsi saranno suddivise, di fatto, in tre elenchi prioritari l’uno rispetto all’altro. Nel 1° saranno inclusi gli aventi titolo già inseriti in una graduatoria di concorso ordinario; nel 2° gli aspiranti già inclusi in una graduatoria di concorso riservato selettivo; nel 3° gli aventi diritto già inseriti nella graduatoria di un concorso riservato non selettivo. Va detto subito che la chiamata veloce non sottrarrà posti ai concorsi già attivati, compresi quelli indetti con il decreto 510/2020 (straordinario per il ruolo), con il decreto 498/2020 (ordinario per l’infanzia e la primaria) e con il decreto 499/2020 (ordinario per le secondarie di I e II grado). «Nei casi in cui risultino avviate, ma non concluse, procedure concorsuali» recita l’articolo 3, comma 3, del decreto, «gli uffici accantonano e rendono indisponibili, per la procedura di cui al presente decreto, i posti messi a concorso per l’anno di riferimento».

In buona sostanza, dunque, le immissioni in ruolo, che saranno effettuate dalle graduatorie aggiuntive saranno meramente residuali. Saranno effettuate, cioè, solo sui posti che rimarranno vuoti dopo che l’ufficio avrà effettuato le procedure ordinarie. Fermo restando che le cattedre messe a concorso in procedure indette prima dell’inizio della tornata di immissioni da trarsi dalle graduatorie aggiuntive non potranno essere utilizzate.

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