Novembre 29, 2023

Country Garden non paga, prosegue il crollo al rallentatore dei costruttori cinesi

cina

di Guido Santevecchi

 Country Garden non paga, prosegue il crollo al rallentatore dei costruttori cinesi I due Yang padre e figlia: fondatore e presidentessa di Country Garden

Il crollo al rallentatore del settore immobiliare cinese prosegue con un altro crac annunciato e un polverone sulla sorte dei proprietari di Country Garden, fino al 2021 il più grande venditore di case nella Repubblica popolare. Il costruttore non ha pagato gli interessi su un bond estero scaduto un mese fa e ora, trascorso il “periodo di grazia” di 30 giorni, i creditori si preparano a chiedere il default. Il gruppo presieduto da Yang Huiyan, che nel 2021 era la terza donna più ricca della Cina, non ha onorato interessi per 15 milioni di dollari su un bond da 500 milioni.

Il default

Country Garden ha un debito complessivo di 1.430 miliardi di yuan (quasi 200 miliardi di dollari), bond per circa 10 miliardi di dollari sono stati collocati sul mercato estero. Il gruppo basato a Foshan nel Guangdong non ha commentato il default, ma aveva avvisato la settimana scorsa sull’impossibilità di onorare la tranche maturata.

La figlia presidente e prima azionista

Alla scadenza del pagamento, la mezzanotte di martedì ora di New York (mezzogiorno di mercoledì 18 ottobre in Cina) Country Garden ha taciuto. A Pechino sono circolate voci secondo cui i proprietari del gruppo erano fuggiti. A questo punto l’azienda ha diffuso un comunicato per assicurare che Yang Guoqiang, il fondatore, e la figlia Yang Huiyan, presidente e principale azionista, «stanno lavorando normalmente in Cina, in un periodo difficile». La dichiarazione, pubblicata sull’account WeChat dell’azienda in modo che potesse essere vista dai cittadini-investitori (e dunque creditori) è comparsa per cercare di arginare le voci secondo le quali i due avevano lasciato il Paese per evitare di essere arrestati come Hui Ka Yan, il fondatore di Evergrande, il gigante gemello schiacciato da un debito di oltre 300 miliardi di dollari.

Le origini della famiglia

Yang di Country Garden ha la stessa storia del collega Hui di Evergrande: origini poverissime in campagna. Yang fino ai 17 anni faceva il contadino e poi il manovale, non aveva mai posseduto un paio di scarpe; Hui ricordava che i suoi vestiti erano fatti di stracci tenuti insieme da toppe. Sfruttando la grande apertura all’economia di mercato disegnata da Deng Xiaoping negli anni 80, i due hanno costruito le loro fortune miliardarie. Yang, che ha continuato a vivere una vita frugale per essere un miliardario, nel 2007 quando Country Garden sbarcò in Borsa passò il pacchetto di maggioranza alla figlia.

La posizione di Country Garden

Ora, la resa dei conti in un sistema industriale che Xi Jinping sta cercando di riformare, sia per sfuggire alla trappola dell’indebitamento sia per riprendere il controllo dell’economia privata. Fino a poco tempo fa la posizione di Country Garden era considerata più stabile rispetto a quella di altri costruttori cinesi caduti nella crisi. Yang aveva fatto il boom con la formula «Vi diamo una villa a cinque stelle per soli 500 mila yuan». Una cifra che equivale a poco più di 60 mila euro ed è affrontabile da qualunque famiglia di classe media in Cina.

Il governo cinese

Nei primi nove mesi di quest’anno gli investimenti immobiliari sono scesi del 9% e le nuove costruzioni sono crollate del 20%. Il governo cinese finora ha lasciato che Evergrande, Country Garden e decine di altri costruttori facessero default su bond collocati all’estero, ma ha evitato loro la bancarotta in Cina per non coinvolgere le banche statali che detengono una grossa fetta di debito (e i mutui dei cittadini). Gli analisti internazionali però definiscono i gruppi immobiliari cinesi «aziende zombi» e i loro proprietari «dead men walking».

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