Con il governo a caccia di risorse per la manovra 2024 che arriverà lunedì in consiglio dei ministri, spunta l’ipotesi di un allungamento delle «finestre» di pensionamento. Cioè del periodo di attesa tra il raggiungimento dei requisiti per la pensione e il pagamento del primo assegno. La misura riguarderebbe le pensioni anticipate, quelle che si ottengono con 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) indipendentemente dall’età. Oggi la «finestra» è di tre mesi. Nel 2024 salirebbe a sei mesi, nel 2025 a 9 e nel 2026 a 12. Il primo anno lo Stato risparmierebbe circa un miliardo, a regime quattro miliardi. Per ora si tratta di un’ipotesi tecnica, ma con molte più chance di entrare in manovra rispetto a un ulteriore raffreddamento della perequazione (adeguamento al costo della vita).
Anticipo del conguaglio sulle pensioni
Lunedì il consiglio dei ministri approverà il Dpb, il Documento programmatico di Bilancio, col quale il governo illustra alla commissione europea la manovra. Esaminerà inoltre il disegno di legge di Bilancio 2024, ovvero l’articolato che contiene le misure della stessa manovra e dove appunto potrebbe entrare l’allungamento delle «finestre». E varerà un decreto legge fiscale che, tra l’altro, conterrà l’anticipo del conguaglio sulla perequazione delle pensioni pari allo 0,8% (che si somma al 7,3% già riconosciuto dallo scorso gennaio), che verrà pagato il prossimo dicembre invece che, come di consueto, a gennaio. Costo: 1,5 miliardi al netto delle trattenute fiscali. Gli aumenti oscilleranno da circa 50 euro a 200.
Rinvio dell’acconto Irpef di novembre
Col decreto arriverà anche una importante novità per lavoratori autonomi e professionisti con un fatturato fino a 500mila euro: non dovranno pagare il solito acconto Irpef di novembre, ma lo stesso verrà versato il prossimo anno in sei rate, da gennaio a giugno 2024. Verrà avviata anche la riforma dell’Irpef: le aliquote passeranno, dal 2024, da quattro a tre: verranno accorpati i primi due scaglioni di reddito imponibile sotto l’aliquota del 15%, che quindi si applicherà fino a 28mila euro contro i 15mila attuali. I risparmi d’imposta oscilleranno tra 20 e 260 euro. La riforma è finanziata solo per il 2024 con 5 miliardi.
5 miliardi per i contratti pubblici
Sarà inoltre prorogato per il 2024 il taglio del cuneo fiscale sulle retribuzioni fino a 35mila euro lordi, misura che da sola costa circa 10miliardi. Ci sarà anche la riduzione dell’Ires, dal 24% al 15%, ma solo per le aziende che investono e fanno assunzioni aggiuntive. Infine, verrà introdotta la global minimum tax del 15% sulle multinazionali con fatturato globale oltre 750 milioni . La manovra 2024, che viaggi sui 25 miliardi, sarà coperta per 16-17 miliardi con un aumento del deficit: «Non governiamo governati dallo spread», ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ai sindacati. Saranno rifinanziate la legge Sabatini per le imprese e ci saranno 5 miliardi per i contratti dei dipendenti pubblici e 3 miliardi per la Sanità. La spending review a carico dei ministeri sarà di 2-3 miliardi, ha detto il ministro.
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14 ott 2023
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