il nuovo piano al 2027
di Giuliana Ferraino, inviata a Napoli
Napoli Basta un giro a bordo della nave per posare i cavi sottomarini “Leonardo da Vinci” di Prysmian, ormeggiata a Pozzuoli, per capire che cosa significa “connettere il mondo di domani”, lo slogan scelto dal gruppo per presentare la nuova fase di sviluppo del gruppo milanese, spiegata giovedì durante il Capital market day tenuto a Napoli.

La nave, che può ospitare fino a 120 persone a bordo, al lavoro su due turni di 12 ore per 7 giorni a settimana, e restare in mare per 3 mesi, è un gioiello di tecnologia: può posare contemporaneamente 3 cavi (a fibra ottica ed elettrici) fino a 3 mila metri di profondità, e li protegge seppellendoli grazie a una sorta di aratro marino fino a 3 metri sotto il letto del mare; è dotata di 2 sale macchina completamente segregate, sette propulsori per governare anche onde di 6 metri, e due impianti (di desalinizzazione e osmosi) per produrre acqua potabile. Inoltre, entro il 2025 sarà alimentata a biodiesel, come l’intera flotta attualmente di 5 navi, presto 6 e con una settima probabilmente in arrivo, per tagliare del 90% le emissioni di CO2.

«Oggi la rete elettrica del mondo è fatta da 80 milioni di chilometri di cavi, nei prossimi anni ne andranno installati altrettanti, perché raddoppierà il consumo elettrico, salendo al 40% nel 2050 dal 20% del 2020, con una crescita continua delle fonti rinnovabili. Ecco perché la sfida della transizione energetica passa dalla crescita della domanda elettrica green», afferma Massimo Battaini, 62 anni, il Ceo designato per prendere il posto dal 2024 di Valerio Battista, che ha guidato il gruppo negli ultimi 20 anni.
E Prysmian si prepara a cavalcare «il boom del mercato dei cavi» per aumentare il margine lordo (ebitda) a 2 miliardi nel 2027 dai 1,49 miliardi del 2022 e i ricavi a 19 miliardi da 16, con una cassa (free cashflow) che salirà a 900 milioni/un miliardo (da 599 milioni) e 2,7 miliardi di investimenti nel periodo 2023-2027, in aumento di 1,7 volte rispetto ai 5 anni precedenti. Di questi, la parte del leone sarà nella trasmissione delle rinnovabili (1,77 miliardi).
Sono «obiettivi ambiziosi, ma molto realistici», che faranno aumentare anche il dividendo, in media del 10% all’anno eni prossimi tre anni, anticipa il direttore finanziario Pier Francesco Facchini.

Sul tavolo ci sono anche nuove acquisizioni, al quale il nuovo piano industriale destina il 60% di 1,9 miliardi di cassa (il restante 40% andrà a un programma di buyback di azioni fino a un massimo di un miliardo), per rafforzare il portafogli prodotti nei settori ad alta crescita, soprattutto in Nord America, mercato dove Prysmian è già leader, grazie all’acquisizione di General Cable nel 2018. L’Europa? «Si muove in ordine sparso, la Francia è più avanti, mentre «l’Italia è rimasta indietro, ma adesso qualcosa comincia a muoversi», riconosce Battaini.
Alla Borsa la nuova strategia, che trasformerà Prysmian in un fornitore di data cable solutions, grazie ai cavi premium o smart, piace. Giovedì il titolo a Piazza Affari è arrivato a guadagnare il 5%, per poi chiudere in rialzo del 4,23% a 37,17 euro.
Il viaggio del gruppo, fondato nel 1879 con il nome di Pirelli Cavi e Sistemi, dopo la svolta segnata dallo spinoff da Pirelli nel 2005, guidata da Battisti, continua con Battaini sul ponte di comando.
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06 ott 2023
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