energia
di Francesco Bertolino
Tonfo del prezzo del petrolio. Mercoledì 4 ottobre le quotazioni del greggio sono scese di 5 dollari, con un calo di oltre il 5%, il più profondo da un anno a questa parte. A pesare sono le preoccupazioni che l’aumento dei tassi d’interesse possa causare una recessione economica globale, riducendo le attività produttive e quindi la domanda di energia. Nota positiva, il rinculo del petrolio sotto i 90 dollari ha portato a un crollo dei prezzi dei prodotti raffinati. Secondo Staffetta Quotidiana, la benzina al self service è scesa a 1,984 euro al litro, il diesel self service a 1,935 euro al litro. I due carburanti sono ormai vicini alla parità di costo.
Il legame fra bond e petrolio
Pochi giorni fa, il petrolio pareva destinato a toccare e superare quota 100 dollari in scia ai tagli alla produzione di Opec e Russia, nonché alle speculazioni degli hedge fund. Poi, ieri, cìè stata una sorprendente discesa. Il tracollo di 50 dollari è legato all’aumento dei rendimenti dei bond sovrani, a sua volta causato dall’aspettativa che i tassi d’interesse resteranno elevati più a lungo per contrastare l’inflazione. Poiché i tassi dei titoli di Stato americani ed europei, privi di rischio, sono presi a parametro per dare un «prezzo» ai rischi di ogni altra attività finanziaria, l’aumento del loro rendimento si traduce in un incremento dei costi di finanziamento per imprese e famiglie, già ai massimi da decenni a seguito delle strette monetarie di Bce e Federal Reserve. La crescita degli oneri di indebitamento spinge le aziende a rinviare gli investimenti e le famiglie a tagliare i consumi, propiziando un rallentamento economico che inevitabilmente riduce la richiesta di petrolio.
I prezzi di benzina e gasolio
Andrà davvero così? Difficile a dirsi e le oscillazioni violente del petrolio dimostrano che anche gli investitori sono disorientati e incerti rispetto alle prospettive dell’economia globale. Oggi, così, il prezzo del barile sta riprendendo lievemente quota. Il Wti sale a 84,4 dollari, mentre il Brent sfiora gli 86 dollari. Il gas conferma invece la flessione, complici le previsioni di una clima più mite. Il prezzo è a 37,5 euro (-2,4%). Le quotazioni dei prodotti raffinati restano comunque in sensibile calo. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Eni ha ridotto di due centesimi al litro i prezzi consigliati della benzina. Ribasso di un centesimo su benzina e gasolio per IP. Per Q8 -14 cent/litro sulla benzina, per Tamoil -2 cent/litro su benzina e gasolio.Quanto invece alle medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti, la benzina al self service si attesta a 1,984 euro/litro, il diesel self service a 1,935 euro/litro. Al servito, invece, la benzina viaggia a 2,121 euro/litro, il diesel a 2,072 euro/litro.
Iscriviti alle newsletter di L’Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
05 ott 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/economia/consumi/23_ottobre_05/petrolio-quotazioni-picchiata-timori-recessione-calo-anche-benzina-diesel-08f798b2-6352-11ee-a93d-90604c651c50.shtml, Economia, http://xml2.corriereobjects.it/rss/economia.xml, Francesco Bertolino,