STRATEGIE
di Leonard Berberi
«Quand’è che Msc smetterà di comprare aziende?». La domanda gira da settimane negli ambienti finanziari e legali interessati da un lato a capire come inserirsi nello shopping di Mediterranean Shipping Company — il colosso della logistica marittima della famiglia Aponte — e dall’altro a individuare lo «schema» adottato dall’armatore Gianluigi e dei suoi figli Diego e Alexa per allargare il perimetro di un’azienda che nel 2022 ha guadagnato circa 66 mila euro (netti) al minuto, 35 miliardi all’anno. Azienda — o meglio: reticolato di società — che oltre alle navi cargo e da crociera, ai terminal portuali, ai container, include pure cliniche private all’estero e presto gestirà pure i treni ad alta velocità di Italo dopo aver acquistato un’aviolinea per il trasporto merci.
Il dossier Alpitour-Neos
E non è finita qui. Se è vero — stando a quanto raccontano da qualche giorno le stesse fonti finanziarie — che Msc potrebbe essere interessata a rilevare la maggioranza di Alpitour. Che non è soltanto un tour operator (magari da affiancare a Cisalpina Tours, già in «pancia» al colosso marittimo) e alberghi, ma anche Neos, il vettore italiano specializzato in particolare nel trasporto dei turisti verso le località di vacanza e le navi da crociera proprio di Msc. Alpitour ha una valutazione che oscilla tra gli 1,3 e gli 1,5 miliardi di euro, più o meno i soldi che intende investire la famiglia Aponte per il 49,2% di Italo.
Il dossier Ita
Chi ha avuto modo di parlare con la famiglia Aponte spiega al Corriere che non è in vista alcuna offerta al momento e che il nome di Msc potrebbe essere stato tirato in ballo per spingere al rialzo il valore di Alpitour. È vero però che da tempo il comandante vuol dotarsi di una compagnia aerea passeggeri. Ci ha provato assieme a Lufthansa a rilevare Ita Airways, ma gli allora vertici del Tesoro preferirono una cordata più debole — secondo gli analisti — costringendo poi l’attuale ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a salvare in extremis il dossier chiamando Lufthansa, ma ricevendo il «no» da Msc piccata per il trattamento riservato da alcuni dirigenti del dicastero. Piccola curiosità: quella cordata «debole» era guidata dal fondo statunitense Certares che nelle prossime settimane potrebbe fare l’offerta per Alpitour.
Il quartier generale
La riservatezza è il primo comandamento al quartier generale di Msc, un blocco di vetro al civico 12 di Chemin Rieu, a Ginevra. La rapidità è il secondo. E aiuta, molto, anche un triennio 2020-2022 che ha azzoppato mezzo mondo, ma ha riempito le casse delle società di logistica marittima a livelli mai visti. Per avere un’idea: secondo i calcoli della società di consulenza Drewry durante il periodo pandemico il settore ha generato profitti superiori a quelli, complessivi, dei sei decenni precedenti.

Il settore
Le prime cinque società nel mondo per capacità di trasporto dei container (Msc, Maersk, Cma Cgm, Cosco, Hapag-Lloyd) hanno registrato nel 2022 quasi 336 miliardi di dollari di ricavi e poco meno di 128 miliardi di profitti netti, secondo l’analisi del Corriere sui bilanci fatti filtrare e quelli resi pubblici (per una migliore analisi è meglio utilizzare il dollaro come valuta di riferimento). Msc ha concluso i dodici mesi con 86,4 miliardi di ricavi, Maersk con 81,5 miliardi, mentre Cma Cgm con 74,5.
I profitti
Se si guarda ai profitti Msc spicca con 36,2 miliardi, i danesi di Maersk con 29,7 miliardi e Cma Cgm con circa 24,9. Da segnalare anche che il colosso della famiglia Aponte — che detiene circa un quinto del mercato per capacità di trasporto dei container — al 31 dicembre scorso aveva in cassa 63 miliardi di dollari, più del doppio di quella di Maersk (27 miliardi) e quasi cinque volte la liquidità di Hapag-Lloyd (13,4).
Le navi
Quanto alla flotta se si considera soltanto quella delle navi portacontainer secondo la società specializzata Alphaliner al 30 settembre 2023 Msc contava 785 giganti dei mari, Maersk 680, Cma Cgm 621, quindi Cosco 478 e Hapag-Lloyd 262. Sul fronte degli ordini Msc ne ha richieste 121 di ulteriori navi, poco meno dei 123 di Cma Cgm che è destinata a scalzare Maersk dal momento che i danesi ne hanno richieste «solo» 32 per i prossimi anni.
lberberi@corriere.it
Iscriviti alle newsletter di L’Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
04 ott 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/economia/aziende/23_ottobre_04/msc-italo-tocca-ad-alpitour-dove-vuole-arrivare-colosso-che-guadagna-66-mila-euro-minuto-5d1a420c-6292-11ee-b27f-4bddf2eef188.shtml, Economia, http://xml2.corriereobjects.it/rss/economia.xml, Leonard Berberi,