Rincari
di Valeriano Musiu
Tra diverse criticità, domenica 1 ottobre è partito il «trimestre tricolore». Il patto tra governo, produttori e distributori ha l’obiettivo di contenere i prezzi, tutelando il potere di acquisto dei consumatori. Ma quali sono i prodotti più scontati? E quali le catene di supermercati e le città dove è possibile avere un maggiore risparmio? Ecco come rendere la spesa più conveniente.
Pasta, biscotti e detersivi tra i prodotti più scontati
Come anticipato, il trimestre anti-inflazione prevede fino al 31 dicembre prezzi calmierati per una serie di beni essenziali, tra cui pasta, farina, zucchero, riso, conserve e farmaci di largo consumo. A registrare gli sconti maggiori sono i prodotti confezionati e a marchio del produttore, soprattutto pasta, riso, biscotti, uova, surgelati, e cibo per animali, ma anche pannolini, detersivi e carta igienica. Sui prodotti a marchio della catena, infatti, la grande distribuzione ha la possibilità di controllare la filiera e quindi intervenire sui costi. Al contrario, solo una piccola parte dell’industria alimentare, attualmente, ha deciso di aderire all’iniziativa del governo.
I punti vendita più convenienti
Tra i negozi che partecipano all’iniziativa, con il 10% di sconto su più di 200 prodotti a marchio di largo consumo e mille prodotti con prezzi bloccati, la catena di supermercati Coop è, attualmente, quella con gli sconti più vantaggiosi. Conad propone prezzi calmierati su 600 prodotti ed Esselunga sconti del 20% su una selezione di prodotti a marchio, ma anche 40 prodotti della linea “Smart” a meno di 40 euro. Previste anche iniziative di Carrefour (con 900 prodotti a prezzo calmierato) e Lidl, che propone una selezione di prodotti a prezzo bloccato in 730 punti vendita. Crai ha lanciato l’iniziativa «Giù l’inflazione» decidendo di ribassare i prezzi dal 10% fino al 40% su oltre 500 prodotti , sia a marchio CRAI che a marca nazionale. Aderiscono al patto anche Despar, Penny Market, Famila e Pim. Complessivamente, si stima che nel corso della prima settimana saranno 25 mila i punti vendita coinvolti, tra supermercati, ipermercati e discount. A questi si dovrebbero aggiungere, nei prossimi giorni, anche decine di migliaia di piccoli punti vendita.
L’adesione delle grandi marche
Il patto anti-inflazione è un’iniziativa messa in atto nel rispetto della libertà di impresa. Anche per questo sono ancora poche le aziende che hanno già aderito. Tra queste compare Ferrero, a cui dovrebbero aggiungersi anche Lavazza, Barilla, Mutti e Nestlè. Di conseguenza potrebbero rientrare in un congelamento o in una riduzione dei prezzi prodotti come pasta, caffè, cioccolato e dolci.
I freschi, al momento, restano fuori
Tra i beni che non vengono coinvolti dall’iniziativa del trimestre tricolore, i grandi assenti sono i prodotti freschi come frutta, verdura, carne e pesce. Il motivo è che alcuni hanno prezzi troppo variabili, mentre altri — come l’olio d’oliva — hanno visto un’impennata dei costi derivante da diversi fattori, ad esempio la scarsità dei raccolti e la crisi climatica. Frutta e verdura potrebbero rientrare tuttavia in alcune promozioni specifiche decise dalle singole catene.
Le città con più adesioni: Roma batte Milano
L’iniziativa non sta ancora prendendo piede in modo uniforme nelle diverse Regioni. Nei dati del Ministero delle Imprese e del Made in Italy si parla di 6.977 punti vendita nelle città metropolitane: la maggior parte si concentra a Roma (1.381) e Torino (1.074), seguite da Napoli (801) e Milano (741). Proprio nel capoluogo lombardo, attualmente, la maggior parte dei punti vendita non si è ancora attivata. L’elenco continua con Bologna e Genova (422), Palermo (369), Catania (322), Venezia (299), Bari (278), Messina (249), Cagliari (207) e Reggio Calabria (119). Tra le Regioni , invece, risultano indietro Abruzzo, Calabria, Sardegna e Umbria.
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L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
04 ott 2023
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