Novembre 29, 2023

Mps e Tim, non solo credito e comunicazione: i segnali utili al Paese

Era la Cenerentola del sistema bancario. Ma i conti del Monte dei Paschi sembrano raccontare la storia di un istituto che potrebbe essere il perno di un consolidamento del credito nel nostro Paese: nel primo semestre ha realizzato 619 milioni di utili e si avvia a chiudere sopra il miliardo. Eppure in Borsa il titolo è in un continuo saliscendi. Esempio evidente di quanto pesi l’incertezza nelle questioni economiche e finanziarie. Il Monte, dopo il ricambio al vertice con l’arrivo dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio, aveva un destino preciso: la cessione da parte dello Stato. Un obiettivo non semplice. Come non semplice era stata la scelta di procedere a un aumento di capitale che pure è stato sottoscritto dal mercato. Ma la vicenda di Mps ci può aiutare a capire il momento che sta vivendo il nostro Paese. Abbiamo una struttura manifatturiera solida. I servizi, il turismo, stanno aiutando una crescita che altrimenti sarebbe anemica. Soffriamo però di un’inflazione pesante che taglieggia i cittadini meno abbienti.

E il rialzo dei tassi da parte della Bce non aiuta né le famiglie né le imprese. Ma proprio per questo il sistema economico ha bisogno di segnali chiari. Non basta mobilitare quella risorsa inespressa che è il risparmio degli italiani solo per sostenere, sottoscrivendolo, il debito pubblico del Paese. Abbiamo bisogno anche dell’impegno dei privati in senso esteso, dalle famiglie alle imprese, agli imprenditori e investitori. Discutere del destino del Monte non è semplicemente occuparsi di quale ruolo avrà una banca nel sistema del credito nazionale, significa indicare anche al mercato, agli operatori economici, la strada che si vuole perseguire. Una strada che vedrà lo Stato sempre più presente nell’economia o che invece lascia spazio ai privati? Altrettanto si potrebbe dire di Tim. Una storia d’azienda che sembra ridursi solo a pareri legali e dei consulenti, trascurando invece gli aspetti e gli effetti industriali e sistemici che le scelte sulla rete unica potranno avere sul Paese.

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