«Se non li fanno loro, i tagli alla spesa li farò io» ha garantito il titolare dei conti pubblici, Giancarlo Giorgetti, presentando la manovra. Il primo giro di spending review del governo Meloni, dopo una sospensione Covid di tre anni, in effetti, non sarebbe andato molto bene. Il piano dei risparmi chiesti ai ministri a metà agosto, si dice nei corridoi di Palazzo Chigi, sarebbe arrivato solo dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dagli esteri guidati da Antonio Tajani. Insufficienti anche questi, ma gli altri, almeno a fino a qualche giorno fa, non avevano neanche risposto.
Così Giorgetti ha minacciato di far scattare i definanziamenti d’ufficio. E già che c’era ha inasprito la medicina: se i tagli per il ‘24 dovevano ammontare a 1,5 miliardi, adesso diventano 2. Il conto, che era già molto salato per Infrastrutture, Giustizia, Esteri, Interno, Difesa e Made in Italy, rischia di diventare pesantissimo. Giorgetti deve dare l’esempio, perché l’Economia, il ministero col bilancio di gran lunga più grande, è quella che dovrà tagliare di più. Erano già 830 milioni, e sarà più di un miliardo. A Matteo Salvini si chiedevano 160 milioni, si arriverà forse a 200, come per la Difesa, sopra ai 100 per Esteri, Giustizia e Interno. I tagli, poi, devono essere mirati e non lineari. Non si può incidere più di tanto sulla spesa in conto capitale, mai su quella legata al Pnrr, ed è impossibile tagliare i costi del personale. Si deve operare sulla spesa corrente di funzionamento e sui contributi ai ministeri. Sostegni che vanno rivisti «in ottica politica» come aveva spiegato a metà agosto la stessa Giorgia Meloni. Sono in linea con le priorità del governo? Servono a raggiungere i suoi obiettivi? Se la risposta ai quesiti previsti dal manuale della Ragioneria dello Stato sulla spending review è no, quei fondi si possono tagliare. Poi, però, ci vuole il coraggio di farlo.
«Non arriviamo ad una spesa del 2% del Pil neanche quest’anno, stiamo razionalizzando ma diminuire il nostro impegno sarebbe difficile ora da spiegare» diceva Guido Crosetto, titolare della Difesa, in un’intervista pochi giorni fa. Stesse osservazioni sono giunte da Matteo Piantedosi, per il quale non si può risparmiare sui presidi di legalità, e da Carlo Nordio, che vuole accelerare i processi.
Iscriviti alle newsletter di L’Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/economia/finanza/23_ottobre_01/tesoro-ministeri-tagli-salvini-crosetto-6304146a-5fc0-11ee-90c1-070c3d4c594b.shtml, Economia, http://xml2.corriereobjects.it/rss/economia.xml, Mario Sensini,