Novembre 29, 2023

OpenAi, valutazione record fino a 90 miliardi di dollari per la società di ChatGpt: è triplicata in 9 mesi

intelligenza artificiale

di Alessia Conzonato

OpenAi, valutazione record fino a 90 miliardi di dollari: triplicata in 9 mesi

OpenAi, la società tecnologica e di ricerca che sta dietro alla realizzazione di ChatGpt, sarebbe in trattativa con alcuni investitori per la vendita di azioni della startup di intelligenza artificiale dietro al chatbot, la quale sarebbe valutata tra gli 80 e i 90 miliardi di dollari, il triplo rispetto al livello stimato all’inizio di quest’anno (a gennaio si attestava a 29 miliardi). A dichiararlo è il Wall Street Journal, che evidenzia come questa cifra la farebbe entrare nell’elenco delle startup più altamente valutate a livello globale.

La proposta di vendita delle azioni

In questo modo, in pochi mesi, OpenAi si avvicina a realtà come SpaceX di Elon Musk e ByteDance, proprietaria di TikTok, mentre ne supera altre come il portale di vendita online di fast fashion Shein e lo strumento di progettazione grafica Canva. La società ha dichiarato agli investitori l’intenzione di raggiungere un miliardo di dollari di fatturato nel 2023 e molti altri di più nel 2024. Se le parti dovessero giungere a un accordo, i dipendenti potranno decidere di vendere le loro azioni esistenti, piuttosto che portare l’azienda ad emetterne di nuove per raccogliere ulteriore capitale. Microsoft, che controlla il 49% di OpenAi, proprio dall’inizio di quest’anno ha sostenuto una serie di investimenti allo scopo di sviluppare la tecnologia dell’intelligenza artificiale e integrarla al proprio motore di ricerca Bing, allo scopo di portare a un altro livello la competizione con Google (che in parallelo sta lavorando al proprio chatbot, Bard, che integra i servizi di Gmail e YouTube).

L’intelligenza artificiale di Elon Musk

ChatGpt è stato il primo strumento di intelligenza artificiale, che è sbarcato sul mercato a novembre 2022, battendo sul tempo tutte le società della Silicon Valley ma anche stimolando i competitor. Oltre a Google, tra i più recenti si è aggregato anche Elon Musk. Dopo aver partecipato alla fondazione di OpenAi nel dicembre 2015 (e che ha lasciato nel 2018, secondo la versione ufficiale, a causa dei disaccordi sullo sviluppo della società), lo scorso 12 luglio ha ufficialmente annunciato xAi, la sua nuova società di intelligenza artificiale. Il magnate, a capo anche di Tesla, ha affermato di voler elaborare una tecnologia «estremamente curiosa, ma al contempo impegnata nella massima ricerca della verità. Così dovrebbe essere a favore dell’umanità, dato che l’umanità è molto più interessante della non-umanità».La startup ha già ricevuto finanziamenti per circa 20 miliardi di dollari per realizzare la prossima generazione di intelligenza artificiale, che sembra promettere di essere sempre meno distinguibile dall’uomo, capace di comprendere il mondo e rispondere contestualmente. Musk ha spiegato che il lavoro è ancora lungo e che i primi risultati si potranno vedere non prima del 2029. Per migliorare il modello, l’addestramento sfrutterà anche i dati pubblici di Twitter – che ora prende il nome di X, come testi, immagini e video.

L’investimento di Amazon in Anthropic

Tra le aziende tecnologiche a lavoro sull’intelligenza artificiale si è aggiunta anche Amazon. Lo scorso 25 settembre, il gruppo guidato dal ceo Andy Jassy ha comunicato un investimento da 4 miliardi di dollari in Anthropic, startup americana di intelligenza artificiale fondata da ex membri di OpenAi e specializzata nello sviluppo di sistemi generali e modelli linguistici per tecnologie ultra-avanzate, che a livello aziendale approccia un’etica di utilizzo responsabile. L’accordo sembra prevedere l’acquisizione di una quota di minoranza in cambio dell’integrazione di un modello sviluppato dalla startup in alcuni dei Amazon, come Bedrock, una nuova Api (Application Programming Interfaces, interfaccia utile per la creazione e l’integrazione di software applicativi) concepita per sviluppatori e aziende.

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