Novembre 29, 2023

Bollette, in arrivo un bonus straordinario (ma la luce sale del 18,6% nel quarto trimestre)

Energie: tutto su gas, fonti green e rinnovabili

Bonus straordinario per le bollette ma la luce sale del 18,6% nel quarto trimestre

«Qualche sussulto ci sarà, derivante inevitabilmente dalle oscillazioni sui mercati», aveva detto il 27 settembre il presidente dell’Autorità dell’Energia Arera, Stefano Besseghini, spiegando che domani l’aggiornamento trimestrale delle bollette elettriche in regime di maggior tutela registrerà un aumento. E il sussulto è arrivato: le tariffe per i consumatori che ancora sono nel regime tutelato avranno un rincaro del 18,6% a 28,29 centesimi di euro per kWh. L’aumento riguarda circa 15 milioni di clienti domestici ed è dovuto al rialzo delle quotazioni delle commodity. «L’aumento del prezzo dell’energia elettrica, per chi è ancora in tutela – scrive l’Autorità nella nota – è dovuto all’andamento delle attuali quotazioni all’ingrosso (PUN), previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale che normalmente cresce nelle stagioni più fredde».

Il contributo straordinario

Per l’ultimo trimestre dell’anno, ha annunciato l’Autorità, viene introdotta una novità: un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un totale di 300 milioni di euro. Misure che attuano quanto previsto dal Governo nel decreto approvato nella riunione del Consiglio dei ministri dello scorso 25 settembre. «È vero che i prezzi dell’energia non mordono con l’aggressività di un anno fa – afferma il presidente di Arera Stefano Besseghini – ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità a cui andiamo incontro.Anche senza lo stimolo dei prezzi alti è importante in questa stagione invernale prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica».

Il mercato tutelato

In teoria, questo dovrebbe essere l’ultimo aggiornamento tariffario dell’Arera per quanto riguarda 10 dei 15 milioni di clienti domestici, in quanto è previsto che da gennaio il mercato tutelato finisca e resti in vigore soltanto per i clienti vulnerabili (over 75 anni, disabili, fruitori del bonus sociale e chi vive in strutture di emergenza come dopo un terremoto), che sono circa 5 milioni. Sarà davvero così e ci si avvia verso la fine del mercato tutelato, come chiede da anni l’Unione Europea, oppure ci sarà un ennesimo slittamento? I dubbi sono legittimi, in quanto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha ventilato l’ipotesi che si possa rinviare di sei mesi, dicendo che il Mase sta facendo alcune valutazioni. Vero è che da più parti si chiede di rinviare la fine del mercato tutelato. Lo chiedono le associazioni dei consumatori, la Cgil e alcuni esponenti politici.

I consumatori chiedono il rinvio

Secondo l’Unione nazionale consumatori il mercato libero ha registratoaumenti medi superiori alla tutela. Secondo lo studio dell’associazione, che ha elaborato i dati Istat da dicembre 2021 ad agosto 2023, ultimo dato disponibile, il gas del mercato tutelato è sceso del 15,6%, quello del libero è salito del 48,8%, la luce del tutelato è finora diminuita dell’8,8%, quella del libero è decollata del 74,4 per cento. «Ecco perché urge il rinvio della fine della tutela», sostiene Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unc.

La gara per i clienti

Tra dichiarazioni e valutazioni, nel frattempo la complessa macchina che gestisce le gare per assegnare il servizio di tutele graduali si è messa in moto. Acquirente Unico, società pubblica del Gse, ha pubblicato il regolamento per le gare. Le aziende devono inviare la domanda di partecipazione entro il 5 ottobre. Possono partecipare imprese che a fine giugno servissero almeno 100.000 clienti. I risultati della gara devono e saranno pubblicati entro il 10 gennaio 2024, quando finisce la tutela. Ma – precisa Acquirente Unico nell’ultimo articolo del regolamento intitolato “Disposizioni finali” – la società si riserva di annullare tutto. «Acquirente Unico – si legge si riserva la facoltà di interrompere in ogni sua fase la presente procedura concorsuale, di non procedere all’assegnazione definitiva del servizio ovvero di revocare quest’ultima, pur in presenza di offerte valide, in caso di mutamento del quadro normo-regolatorio, senza che nulla sia dovuto a qualsiasi titolo alle Imprese concorrenti».

La clausola sociale

E mentre la procedura prosegue, manca ancora un tassello. L’Arera – come riporta Staffetta Quotidiana – deve ancora emanare un’apposita delibera, da adottarsi prima dello svolgimento delle aste, con gli interventi di attuazione delle disposizioni di cui al decreto-legge 48/23 sulla “clausola sociale” e le relative tempistiche, eventualmente anche “modificando le scadenze” previste per le aste. L’Autorità il 6 luglio ha inviato una segnalazione a governo e Parlamento, sostenendo che l’applicazione della clausola sociale al personale dei contact center dei fornitori in maggior tutela richiede adempimenti che sono incompatibili con il rispetto della scadenza di legge il 10 gennaio 2024.

Le informazioni sui lavoratori

L’Autorità aveva segnalato che per consentire ai partecipanti alle prossime procedure concorsuali di formulare la propria offerta economica, è necessario che siano messe a loro disposizione una serie di informazioni sul personale coinvolto dalla clausola sociale prevista dall’articolo in questione; informazioni che dovrebbero essere acquisite presso tutti gli attuali esercenti la maggior tutela. «Al riguardo – proseguiva il regolatore – si evidenzia che l’attività di acquisizione delle predette informazioni presso un numero così rilevante di operatori esige tempi congrui per permettere, da un lato, agli esercenti la maggior tutela di raccogliere e trasmettere tutti i dati richiesti e, dall’altro, ai partecipanti alle gare, di analizzarli in modo da formulare le proprie offerte economiche anche in base al piano di assorbimento del personale soggetto alla clausola sociale». In base a quanto risulta al Corriere, le principali aziende che forniscono energia nel mercato tutelato non hanno ricevuto richiesta di informazioni sul numero dei lavoratori. In tutto queste le aziende energetiche si stanno preparando alla gara e stanno già inviando comunicazioni ai consumatori. Un lavoro che potrebbe essere inutile.

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