trasporti
di Francesco Bertolino e Daniela Polizzi
Parte la scalata di Enrico Marchi alla Save, il gruppo aeroportuale che controlla gli scali di Venezia, Brescia, Verona e in Belgio quello di Charleroi. Banca d’Italia ha dato il via libera a Finint Infrastrutture, la società di gestione del risparmio che nelle intenzioni dell’imprenditore veneto sarà il veicolo del nuovo progetto infrastrutturale. Mira a raccogliere un miliardo da investire in aeroporti, autostrade, data center, rinnovabili, in Italia e all’estero.
Il gruppo Save
Il primo obiettivo è la stessa Save di cui Marchi è presidente e socio al 12%, con la prerogativa di nominare i vertici societari. Il gruppo vanta 255 milioni di ricavi e 45,8 di utile con 15 milioni di passeggeri nel 2022 che ne fanno il terzo polo per il trasporto aereo in Italia. Finint Infrastrutture punta al controllo rilevando le quote in portafoglio al fondo francese Infravia e al tedesco Dws, azionisti entrambi al 44% ed entrati anni fa dopo l’uscita di Save dalla Borsa. L’operazione dovrebbe richiedere circa 600 milioni e Marchi ambirebbe a chiuderla in tempi brevi, circa sei mesi. Per questo, con l’ausilio di Goldman Sachs, la sgr ha avviato dialoghi preliminari con potenziali sottoscrittori, fra cui il colosso australiano Ifm, già presente in Italia nella holding San Quirico della famiglia Garrone e nel capitale dell’autostrada Brebemi. L’auspicio sarebbe quello di coinvolgere anche family office, fondi sovrani e grandi investitori nazionali come la Cassa depositi e prestiti, già presente in alcuni fondi di Finint.
Gli altri dossier
L’affare Save sarebbe comunque solo un punto di partenza. Fra gli altri dossier potrebbe figurare la concessione per l’autostrada Brescia-Padova, oggi in capo ad Abertis (gruppo Mundys) ma in scadenza nel 2026, e attività infrastrutturali all’estero. Che la sfida sia ambiziosa lo dimostra il cda di Finint Infrastrutture, formato da esperti di lungo corso anche sullo scacchiere internazionale: presidente della sgr è Franco Bernabè, già al timone di Eni e Tim, mentre l’ad è Monica Scarpa, attuale numero uno proprio di Save. Nel board siederanno poi Barbara Morgante, ex cfo di Fs oggi in Italgas, e Fabrizio Pagani, ex capo della Segreteria tecnica del Ministro dell’Economia.
Il polo editoriale
Il progetto di Marchi è del resto di ampio respiro, non solo finanziario. L’imprenditore classe 1956 ha l’ambizione di diventare il regista economico-politico del Triveneto, una regione che ambisce a contare di più a livello nazionale. Pochi mesi fa, così, l’imprenditore ha arruolato come consulente per i rapporti istituzionali di Save e Finint l’ex ministro 5Stelle, Federico D’Incà. Marchi è inoltre a capo della cordata di imprenditori del Veneto e del Friuli Venezia-Giulia che è vicina a rilevare sei testate locali messe in vendita dal gruppo Gedi.
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L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
20 set 2023
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