i premi coldiretti
di Redazione Economia
Dall’alto in senso orario: Francesca Serra, Marcella Alberini, Miriam Zenorini, Monica Solarino, Giuditta Mercurio, Maria Ceriani, Marina D’Ambra, Monia Repetti, Bianca Mascagni
Quasi un’impresa italiana su quattro è condotta oggi da donne (22,2%) con un esercito di oltre 1,3 milioni di aziende rosa che stanno rivoluzionando in senso innovativo l’economia italiana sulla scorta di un rinnovato protagonismo femminile. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sui dati Unioncamere, esposto in occasione dell’assemblea di Coldiretti Donne Impresa a Roma in presenza del presidente, Ettore Prandini, e centinaia di contadine da tutte le regioni.
Le donne e la campagna
La maggioranza delle imprese femminili — stima la Coldiretti — opera nel commercio con 340 mila unità (il 25%), mentre al secondo posto c’è l’agricoltura, con un esercito di 203 mila contadine (il 15% del totale) e al terzo i servizi di alloggio e ristorazione (134 mila, pari al 10%), a rimarcare comunque come l’alimentare, nelle sue varie forme, rappresenti uno dei settori più gettonati dalle aziende al femminile. Il gender gap resta pesante, ma la condizione attuale mostra miglioramenti, ad esempio la percentuale di aziende agricole al femminile su quelle agricole totale sia salita al 31,5%, grazie a una crescita costante nel corso dei decenni. Il rinnovato fascino della campagna per le donne – rileva Coldiretti – trova riscontro nella comune convinzione che quello dell’agricoltura è diventato un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, anche per le donne che sono peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Le donne contadine – continua Coldiretti – sono così presenti in tutto il territorio italiano e la regione con il maggior numero di imprese femminili in assoluto è la Sicilia con più di 25mila imprese di donne ma sul podio salgono anche Puglia e Campania, che vantano rispettivamente più di 23mila e più di 21mila aziende rosa. La loro presenza in campagna sta rivoluzionando il lavoro nei campi dove sono capaci di spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta.
Le attività e le motivazioni
Dalla fattoria didattica agli agriasilo, sono le attività sociali ad attrarre l’interesse maggiore. Le imprenditrici agricole sono giovani e con un’alta professionalità, tanto che una su quattro (25%) è laureata, peraltro sempre più spesso non in indirizzo agrario. Molte donne scelgono, infatti, l’agricoltura dopo percorsi di studio o esperienze in settori molto diversi, anche per cambiare vita. La metà delle domande di primo insediamento in agricoltura delle misure dedicate agli under 40 provengono da ragazze.Oltre il 50% delle donne in campagna svolge più di una attività connessa alla produzione primaria, soprattutto vendita diretta, agriturismo e trasformazione di prodotti agricoli. Ben il 60% delle donne nelle loro aziende ha poi scelto di dedicare parte della produzione dal biologico al biodinamico e di operare per una filiera di qualità attenta alla sostenibilità, alla tutela della biodiversità e delle risorse naturali, del paesaggio e del benessere animale. In particolare, poi, le donne creano legami forti con il territorio e sono un vero e proprio presidio per la sopravvivenza e la valorizzazione delle aree rurali. «In un settore spesso considerato prerogativa maschile – afferma Francesca Serra, la nuova presidente delle donne di Coldiretti — è fondamentale sottolineare come le imprese agricole a conduzione femminile sono le più innovative e resilienti, capaci di scommettere su difficili sfide imprenditoriali per poi, non solo vincerle, ma dimostrare e soprattutto di possedere grandi capacità gestionali, poi naturalmente occorre una buona formazione per puntare sempre più in alto».
Le contadine italiane
Serra ha un passato da ingegnere edile-architetto con master in costruzioni eco-sostenibili e una specializzazione come Tecnico competente in Acustica ambientale a Vienna alla guida di un’allevamento biologico a Usellus, nel cuore dell’Alta Marmilla (Oristano). L’assemblea di Coldiretti Donne Impresa l’ha eletta all’unanimità. «Il mio è un lavoro, tradizionalmente considerato maschile — ha detto la neoresponsabile —, ma che oggi fa parte della nuova sfida sociale, per le tante donne che come me amano abbattere barriere e pregiudizi. Per le tante donne che guardano al futuro con ottimismo e armate di un grande ed importante bagaglio culturale ed esperienziale vedono nell’agricoltura il nuovo volano per la propria realizzazione professionale». Assieme a Serra, l’assemblea, che è composta da rappresentanti provenienti da tutte le province e regioni italiane, in rappresentanza di oltre 200mila donne contadine – conclude la Coldiretti -, ha eletto anche il nuovo esecutivo composto da Caterina Ricci (Lazio) e Francesca Gironi (Marche) in qualità di vice responsabili nazionali accompagnate da Santina Interrante (Sicilia), Anna Maria Cascone (Campania), Francesca Biffi (Lombardia), Valentina Galesso (Veneto), Antonella Di Tonno (Abruzzo) e Rita Tamborrino (Puglia).
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L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
20 set 2023
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