energia
di Alessia Conzonato
Dal 10 gennaio 2024 sarà ufficiale la fine del mercato tutelato per la fornitura di energia elettrica — ovvero quello dove le tariffe sono stabilite dall’Autorità dell’energia — e il passaggio al mercato libero — dove, invece, vige la libera offerta e la concorrenza tra fornitori —, che avverrà in maniera graduale, coinvolgerà circa 9 milioni di famiglie in Italia. Nonostante si tratti dell’attuazione di una richiesta rivola dalla Commissione europea, e prevista dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), la politica si è spesso divisa su questa misura. Sembra, infatti, che ora il governo sia intenzionato a prorogare il mercato tutelato di altri sei mesi con il prossimo decreto energia, di cui il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato la lavorazione.
La proroga al mercato tutelato
«In queste ore stiamo facendo delle valutazioni riguardo alla liberalizzazione per le famiglie — ha spiegato Pichetto Fratin— in un momento in cui non c’è la certezza che il quadro geopolitico tenga e che, quindi, i prezzi possano essere previsti perché l’energia per noi e ancora fortemente legata al gas, ci vuole cautela». Il governo, perciò, vorrebbe scongiurare un rialzo dei prezzi dovuto all’ingente numero di ingressi sul mercato libero. Nei mesi scorsi sono stati creati dei sistemi di uscita e delle guide che potessero agevolare i consumatori, specialmente quelli in difficoltà. Ma anche l’Arera a luglio ha richiesto al Parlamento uno slittamento del termine. Le ragioni sono diverse, ma la principale sarebbe la difficoltà nel gestire le gare di assegnazione dei clienti domestici in così poco tempo. Nel caso in cui non scelgano direttamente loro il fornitore, infatti, si terranno delle aste, dove è prevista anche una clausola sociale: chi si aggiudica il cliente, dovrà farsi carico anche di parte dei dipendenti della vecchia società che gestiva il servizio.
Gli altri punti del decreto
Secondo il ministro, il provvedimento sarà pronto a giorni e prevederà tutta una serie di interventi assemblati, dal mercato tutelato alle scorse nucleari — per cui, ha spiegato il ministro, il decreto «prevede l’apertura di autocandidature per alcune realtà per il deposito» —, fino alle fonti rinnovabili. Pichetto Fratin ha specificato che il decreto legge «interviene sulla definizione delle aree idonee per le rinnovabili e per l’eolico offshore. Dobbiamo produrre senza devastare il territorio. È stato raggiunto un accordo con il ministero della Cultura per un distanza minima di 3 chilometri degli impianti dall’abitato e per l’installazione dei pannelli solari, e si sta definendo la questione delle aree agricole». In mare, ha aggiunto, «valutiamo come sia possibile inserire grandi piattaforme di eolico, fino a 50×50 chilometri».
Mercato libero e mercato tutelato: le differenze
Ma ricordiamo quali sono le differenze tra il mercato tutelato e il mercato libero per la fornitura di energia elettrica. Nel primo, il prezzo stabilito è unico per tutte le società che offrono il servizio e viene deciso direttamente dallo Stato. Per questo motivo la tariffa rimane fissa, ma non c’è la possibilità di aggiungere eventuali servizi extra. L’ente regolatore e addetto ai controlli è, appunto, l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Nel secondo, invece, non ci sono vincoli di prezzo: le aziende propongono quella che ritengono la migliore tariffa; tutto è in mano alla concorrenza tra loro e, per questo motivo, la supervisione è affidata direttamente all’Antitrust. Non fornisce, quindi, la certezza di un costo fisso, ma propone diversi bonus e agevolazioni per risparmiare. In entrambi i casi i costi di gestione sono fissi.
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16 set 2023
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