Dicembre 1, 2023

Cosa farà Draghi in Europa? Il suo “programma” in un articolo pubblicato dall’Economist

l’ex premier

di Valentina Iorio

 Cosa farà Draghi in Europa? Il suo «programma» in un articolo sull’Economist Mario Draghi

L’agenda Draghi per l’Europa

In una fase in cui l’Ue rischia di essere un vaso di terracotta tra vasi di ferro, Stati Uniti e Cina, quello proposto all’ex presidente della Bce è un compito fondamentale per il futuro del Vecchio Continente. E Draghi ha le idee chiare su cosa serve davvero all’Europa. Tracce di quello che potrebbe essere il suo programma si leggono tra le righe del suo intervento di alcuni giorni fa su «The Economist». L’Unione europea ha bisogno di «nuove regole e una maggiore condivisione della sovranità», ha spiegato l’ex premier, dal momento che «le strategie che nel passato hanno assicurato la prosperità e la sicurezza dell’Europa, affidandosi all’America per la sicurezza, alla Cina per l’export e alla Russia per l’energia, sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili».

Nuove regole di bilancio

Per difendere la propria competitività l’Unione europea deve ridefinire le politiche di bilancio. Le nuove regole dovrebbero essere sia rigorose, per garantire la credibilità nel medio termine, sia flessibili, per consentire ai governi di reagire a choc imprevisti, ha spiegato Draghi, evidenziando che «le regole attuali non sono né l’una né l’altra cosa, e portano a politiche troppo lasche nei periodi di boom e troppo rigide nei periodi di crisi».

«Federalizzare» alcune spese

La strada tracciata da Draghi nel suo intervento sull’Economist è opposta a quella che hanno in mente i sovranisti, non prevede infatti di lasciare più spazio ai singoli governi ma anzi di trasferire «maggiori poteri di spesa al centro» e «federalizzare» alcune spese per investimenti in modo da raggiungere, come avviene negli Stati Uniti, un equilibro tra regole rigide per i singoli Stati ai quali è proibito andare in disavanzo, e scelte fiscali a livello centrale. Questo percorso «richiederebbero quindi nuove forme di rappresentanza e di processo decisionale centralizzato», si legge nell’intervento di Draghi che, in vista dell’allargamento dell’Ue ai Balcani e all’Ucraina, mette in guardia dall’«evitare di ripetere gli errori del passato, espandendo la periferia senza rafforzare il centro, altrimenti rischiamo di diluire l’Ue anziché metterla in condizione di agire».

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14 set 2023

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