Novembre 28, 2023

Berlusconi, i lasciti a Fascina, Dell’Utri e al fratello Paolo: i figli si dividono i 230 milioni da pagare

l’eredita’

di Daniela Polizzi

Berlusconi e i lasciti a Fascina, Dell’Utri e al fratello Paolo:  i figli si dividono il conto di 230 milioni

Cento milioni nel conto di Marta Fascina, altri cento in favore di Paolo Berlusconi e trenta a Marcello Dell’Utri. Effetto extra famiglia dell’eredità Berlusconi che queste cifre ha scritto in due dei tre testamenti olografi: lasciti per la compagna, il fratello e l’amico. E i figli hanno risposto: sia fatta la sua volontà. Pagheranno 230 milioni sottraendoli dal loro patrimonio ereditario. Era un passaggio delicato, uno snodo, anche giuridico, considerato a rischio per presunte debolezze di forma. L’accordo tra i cinque fratelli ha troncato ogni speculazione.

Chi e quanti tra gli eredi contribuiranno? Nell’accordo complessivo si è trovata la quadra anche al capitolo dei legati testamentari che, per legge, non possono andare in conto alla quota legittima. La decisione è stata di ripartire il costo, anche, qui, nella proporzione 52/48. Così Barbara, Eleonora e Luigi contribuiranno con 36,8 milioni a testa, Marina e Pier Silvio con 59,8 ciascuno. Ma come è emersa la volontà del Cavaliere sui lasciti?

Il primo “regalo” da 100 milioni è nelle poche righe di un foglio firmato, datato (5 ottobre 2020) e intestato Villa S. Martino. Qui l’ex leader di Forza Italia dopo aver confermato il contenuto del testamento-base del 2006, quello in cui aveva deciso di lasciare la disponibile a Marina e Pier Silvio, scrive: « … aggiungo in favore di mio fratello Paolo Berlusconi una donazione di 100 (cento) milioni di euro a titolo di legato”. Questi due documenti sono stati affidati fiduciariamente dal Cavaliere al notaio Arrigo Roveda e il 5 luglio scorso lo stesso notaio ne ha chiesto la pubblicazione insieme a un terzo atto testamentario appena ricevuto ad Arcore dalle mani di Marta Fascina.

È un foglio di carta datato 19 gennaio 2022, contenuto in «una busta non sigillata», annota Roveda. È il più informale dei tre atti con cui Berlusconi dispone del proprio patrimonio. Ai figli (ne vengono indicati solo quattro, manca il più giovane Luigi) scrive: «Sto andando al San Raffaele se non dovessi tornare Vi prego di prendere atto» che «dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a…». Seguono i nomi del fratello della compagna e dell’amico «per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me. Grazie, tanto amore a tutti voi. Il vostro papà S. Berlusconi». Ora i figli accettando l’eredità danno seguito anche ai lasciti, interpretando le ultime volontà del padre «in totale armonia per onorarne la memoria con profonda gratitudine, ispirandosi alla sua immensa generosità».

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