TORINO – La giustizia sportiva è sempre più terreno di tempestoso dibattito. Non solo perché lo sport, il calcio in particolare, è da sempre la «cosa più importante delle cose meno importanti», come diceva Ennio Flaiano, ma anche e soprattutto perché se un tempo amministrava questione con un rilievo più sportivo che economico, oggi opera in un contesto che calcola il suo fatturato in miliardi di euro (il solo calcio in Italia produce 8 miliardi di ricavi, indotto incluso). Va da sé che i riflessi economici di una decisione della giustizia sportiva possono avere contraccolpi di milioni di euro (l’esclusione dalla Champions League della Juventus, peraltro società quotata, provocherà mancati introiti per circa 90 milioni, per fare un esempio) e questo ha messo al centro del dibattito politico-sportivo la domanda sull’adeguatezza o meno dell’attuale giustizia sportiva e dei suoi strumenti, a partire da codici per finire alle procedure. Sono recentissimi i ricorsi al Tar e anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che hanno come oggetto la carenza (o l’assenza) del diritto di difesa nei processi sportivi. Processi sportivi che possono incidere in modo esiziale sulle carriere o sulla stessa possibilità a lavorare dei condannati. La passata stagione, il caso delle cosiddette “plusvalenze fittizie” che ha coinvolto la Juventus e altri club italiani, ha poi riportato sul tavolo un discorso estremamente tecnico di diritto amministrativo, da sempre “rompicapo giuridico” (come si calcola in modo oggettivo il valore delle prestazioni di un calciatore è una domanda che non ha ancora risposta). È in questo scenario, che sta vedendo progressivamente crescere la figura dell’avvocato specializzato, si sta discutendo di riforma della giustizia sportiva.
Il corso
E il dibattito coinvolge parimenti le istituzioni e i legali più esperti del settore. Un’occasione per affrontare l’argomento sarà il corso del 21 settembre (dalle 15 alle 18) e che vedrà protagonisti alcuni dei più autorevoli protagonisti della giustizia sportiva: l’avvocato Pierluigi Matera (componente della Commissione consultiva per la riforma della Giustizia Sportiva del Coni), il dottor Ugo Taucer (Procuratore Generale dello Sport presso il Coni) e l’avvocato Giancarlo Viglione (autore, fra l’altro, del “Codice di Giustizia Sportiva Figc”), i cui interventi saranno moderati dal direttore di Tuttosport, Guido Vaciago. Il corso sotto forma di webinar si intitola “Le nuove frontiere della Giustizia Sportiva tra riforme e rigore“, si svolgerà intorno a due principali argomenti: 1. Riflessioni sul processo sportivo e la giustizia sportiva nel terzo millennio; 2. Un caso concreto: la giustizia sportiva e il caso Juventus.
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