Mercati
di Redazione Economia
Chiude in deciso ribasso la seduta di Borsa a Milano con il Ftse Mib in calo del 2,12% a 27.942 punti. In Europa fanno meglio Francoforte (-1,12%), Parigi (-0,69%), Londra (-0,36%), e Madrid (-0,59%). Sono le vendite sui bancari, scatenate dalla tassa sugli extraprofitti che andrà a limare gli utili del 2023, a pesare non solo sul listino milanese ma anche su quelli delle altre piazze (qui i listini in tempo reale).
Forse per tranquillizzare anche i mercati dopo il tonfo odierno, in serata il Mef ha diffuso una nota in cui specifica che la tassa extraprofitti avrà un tetto massimo dello 0,1% sugli attivi: «La misura proposta dal ministro dell’Economia e delle Finanze, condivisa e approvata dal Consiglio dei ministri nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari». «Al tempo stesso – prosegue il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti – la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1 % del totale dell’attivo»,
Crollo delle banche
A Piazza Affari crollano i titoli delle banche dopo la tassa sugli extraprofitti bancari nei bilanci 2022 e 2023. Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 «eccede per almeno il 3%» il valore dell’esercizio 2021. Percentuale che sale al 6% confrontando il 2023 col 2022. Affondano Bper (-10,94%) e Banco Bpm (-9,34%) ma soffrono tutte le quotate a Piazza Affari. Intesa Sanpaolo cede l’8,5%, Unicredit il 5,68%, Mps il 9,31%, Finecobank il 8,88%, Mediolanum il 5,58%, Mediobanca il 3,2% e Banca Generali il 2,84%. In rosso anche Credem, nonostante i risultati migliori delle attese: -8,18% a 7,07 euro, con un minimo toccato a 7 euro, registrando uno dei peggiori cali. Oltre agli istituti di credito italiani, che segnano le maggiori flessioni, sono in deciso calo anche Bnp Paribas (-3,21%), Banco Santander (-3%), Commerzbanck (-3,77%), Credit Agricole (-2,7%) e Deutsche Bank (-3,9%). Il bilancio finale è di un rosso di 8,75 miliardi di capitalizzazione solo per le banche quotate. Gli analisti sottolineano che «il nuovo impatto simulato è anche superiore alla simulazione che abbiamo eseguito ad aprile» e calcolano che l’utile netto delle banche nel 2023 potrebbe essere ridotto di circa il 10%.
Piazza Affari
Pesa sul listino milanese anche il calo del greggio (Wti -1,06% a 81,07 dollari al barile), che penalizza Saipem (-2,4%), Bp (-0,73%), TotalEnergies (-0,54%), Shell (-0,41%) ed Eni (-0,65%) ma non Tenaris (+0,47%). Pochi i rialzi, limitati a Tim (+2,05%), Recordati (+1,96%), hera (+1,93%), A2a (+1,76%),Italgas (+1,28%), Snam (+1,05%), Amplifon (+1%) e Terna (+0,72%). Bene anche le rivali europee National Grid (+1,31%), E.On (+1,27%) e Rwe (+0,76%).
Spread
Chiude seduta a 166,4 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il rendimento del decennale italiano al 4,17% sul mercato secondario (qui l’andamento in tempo reale). Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni si attesta al 2,52% sul mercato secondario. Ieri la seduta si è conclusa a 165 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,25% sul mercato secondario, dopo un avvio di giornata a 166 punti.
Borse asiatiche
Le Borse cinesi chiudono la seduta in territorio negativo scontando la delusione dei dati sull’interscambio commerciale di luglio, soprattutto per il calo a doppia cifra di export (-14,5%) e import (-12,4%): l’indice Composite di Shanghai cede lo 0,25%, a 3.260,62 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,33%, attestandosi a quota 2.051,03. Secondo i dati diffusi dalle Dogane cinesi, il surplus commerciale nel mese si attesta a 80,6 miliardi di dollari, oltre i 70,62 miliardi di giugno e i 70,6 miliardi attesi a luglio. Le esportazioni hanno accusato la contrazione più ampia da febbraio 2020 a fronte del -12,4% di giugno e delle previsioni di -12,5%. Quanto alle importazioni, la flessione è superiore al -6,8% di giugno e alle proiezioni degli analisti di -5%.
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L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
08 ago 2023
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