Uno dei misteri che ha sempre contraddistinto la saga di Guardiani della Galassia riguarda la “lingua” di Groot. Nel corso dei film vediamo come i vari protagonisti inizino a trovare dei significati all’unica frase che il personaggio pronuncia costantemente ma con diverse intonazioni.
Dopo aver scoperto la citazione all’arte rinascimentale presente in Guardiani della Galassia Vol.3, James Gunn ha svelato anche il “significato” del linguaggio di Groot e di come i vari personaggi riescano a capirlo senza sforzo dando addirittura senso alle leggere inflessioni della sua voce. “Il modo in cui funziona la voce di Groot riguarda una sorta di componente telepatica. Quando dice ‘Io sono Groot’, devi legarti a lui , e ad un certo punto inizi a capisci cosa sta dicendo” ha raccontato il regista.
“Nel primo film, Rocket ovviamente lo capiva. In questi film, ora, il resto dei personaggi ha iniziato a capirlo con il passare del tempo e si sono avvicinati” ha chiarito spiegando anche come l’evoluzione del rapporto tra Groot e il resto dei suoi personaggi sia legata proprio al modo in cui, nel corso del tempo, ognuno di loro inizia a capire qualcosa in più del suo modo di comunicare e di farsi comprendere. Ad essere centrale non è l’abilità che i Guardiani devono sviluppare nel capirlo ma il modo in cui si evolve il legame di tutta la squadra.
Per scoprire qualcosa di più riguardo il film, vi consigliamo la nostra recensione di Guardiani della Galassia Vol.3. Cosa ne pensate? Raccontatecelo nei commenti!
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