Nessuna contestazione. Dalla famiglia Berlusconi non emergono malumori o delusioni dopo l’apertura delle disposizioni del Cavaliere. Fuori, però, impazzano le voci soprattutto in merito all’ultimo allegato: il testamento olografo consegnato al notaio Roveda da Marta Fascina in busta aperta. Emergono alcune anomalie e qualche errore. Imperfezioni sufficienti a giustificare un’impugnazione qualora qualcuno degli eredi decidesse di contestare le disposizioni di Silvio Berlusconi? Alle sei obiezioni più diffuse risponde Giulio Biino, presidente dei notai italiani.
Le disposizioni testamentarie sono sufficienti a regolare il nuovo assetto azionario di Fininvest e Mediaset o serviranno altri passaggi?
« Le disposizioni, così come formulate, consentono senz’altro di determinare il nuovo assetto proprietario di Fininvest e Mediaset all’indomani della morte di Berlusconi. L’esigenza di nuovi passaggi potrebbe derivare eventualmente da particolari previsioni contenute negli statuti delle società stesse, ovvero dal dover sottostare agli obblighi di eventuali patti parasociali».
Ci sono elementi per l’impugnazione del testamento del 2022 consegnato in busta aperta e con la dizione “se non torno”?
«Il fatto che quel testamento fosse contenuto in una busta aperta non ne sminuisce il valore. Certamente la dicitura “se non torno”, ove interpretata asetticamente, può far pensare ad una condizione risolutiva, destinata quindi a far cadere il testamento, ove il testatore, come nel nostro caso, faccia ritorno dall’ospedale, considerato che quella scheda porta la data del 19 gennaio 2022 ed essendo Berlusconi rientrato, all’epoca, dal ricovero all’ospedale “San Raffaele”, in occasione del quale fu redatto quel testamento. D’altra parte si potrebbe anche ritenere che quella disposizione si riferisse ad ogni ricovero in ospedale successivo alla datazione della scheda. Peraltro anche l’uso del condizionale “dovreste riservare queste donazioni”, riferito agli eredi, con riguardo alle disposizioni in favore di Marcello Dell’Utri e di Marta Fascina può ingenerare il dubbio che si trattasse di un semplice desiderio del testatore e non di previsioni dal carattere imperativo».
Le 36 righe per assegnare un patrimonio di 5 miliardi rappresentano qualcosa di irrituale?
«Di per sé un patrimonio, anche cospicuo, può essere assegnato con una sola riga “nomino mio erede universale Tizio”. È tuttavia evidente che disposizioni più articolate potevano forse rendere più agevole la suddivisione di una galassia composita come il complesso dei beni del Cavaliere».
Il fatto che Luigi non sia citato nella disposizione del 2022 lo esclude da qualcosa?
«Assolutamente no, perché la disposizione in suo favore della legittima è contenuta nella prima scheda che non viene revocata né dalla seconda, né dalla terza. È stato detto che il non averlo citato lo esclude in ogni caso dal pagamento dei legati in favore di Paolo Berlusconi, di Marcello Dell’Utri e di Marta Fascina. Occorre tuttavia ricordare che anche Barbara ed Eleonora, benché menzionate, sono escluse da tale obbligo in quanto, come Luigi, beneficiarie della sola legittima, e l’articolo 549 del Codice Civile prevede che non sia possibile imporre “pesi” (e il pagamento di un legato costituisce un “peso”) sulla legittima».
La doppia citazione di Paolo Berlusconi è un errore che può suscitare perplessità sulla corretta interpretazione del testamento?
«La perplessità che suscita questa doppia disposizione sta proprio nel fatto che sia stata ripetuta. La volontà del testatore era semplicemente di ribadirla, non ricordando di averla già prevista, oppure era sua intenzione raddoppiare il lascito in favore del fratello? In questo caso, ove sorgesse una discussione, la corretta intenzione potrebbe essere ricostruita solo in base alle testimonianze dei diretti interessati ovvero di amici e/o conoscenti ai quali fosse stata manifestata».
Il fatto che le 15 righe del testamento olografo siano rimaste in un cassetto fino alla morte di Berlusconi e non depositate nell’archivio del notaio Roveda, le rende attaccabili?
«Il testamento olografo è valido purché ne vengano rispettati i requisiti formali: data, sottoscrizione e autografia. Da un punto di vista squisitamente civilistico, il deposito fiduciario presso un notaio non vi aggiunge alcunché, se non la garanzia della corretta conservazione e quindi della sua pubblicazione al momento della morte del testatore. Il fatto che sia stato tenuto in casa fino alla morte del Cavaliere può unicamente prestare il fianco ad illazioni e/o supposizioni del tutto destituite, tuttavia, da qualsivoglia fondamento giuridico».
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08 lug 2023
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