Il rapporto
di Redazione Economia
La Banca d’Italia rivede al rialzo il Pil per il 2023 che dovrebbe salire dell’1,3% contro il +0,6% stimato a gennaio. Per il 2024 il Pil salirebbe solo dell’1% (era l’1,2% nella stima di gennaio) e dell’1,1 % nel 2025. Nel rapporto la Banca sottolinea l’elevata incertezza che condiziona ancora ogni stima. «I consumi delle famiglie, dopo la caduta registrata alla fine dello scorso anno, si espanderebbero in misura contenuta nel triennio di previsione, a ritmi simili a quelli del prodotto», rileva il rapporto. «Gli investimenti rallenterebbero marcatamente, frenati nel settore privato dal rialzo dei costi di finanziamento e da condizioni più rigide di accesso al credito; per contro, aumenterebbe l’impulso derivante dalla componente pubblica, grazie agli interventi del Pnrr». «La spesa in costruzioni residenziali — aggiunge — aumenterebbe ancora nell’anno in corso, beneficiando di alcune residue misure di sostegno al settore, per poi ristagnare nel biennio successivo. Le esportazioni si espanderebbero a tassi contenuti nel corso del triennio, in linea con l’andamento della domanda estera. Le importazioni crescerebbero in misura inferiore, per via della debolezza della domanda per investimenti in beni strumentali, caratterizzati da un elevato contenuto di prodotti importati». Infine «il contributo alla crescita del prodotto ascrivibile alla domanda estera netta rimarrebbe positivo nel triennio di previsione».
Disoccupazione in calo
Il tasso di disoccupazione è visto in calo al 7,7% nel 2023 e in prossimità del 7,5% nel 2025. In particolare Via Nazionale rivede al ribasso la stima della disoccupazione per il 2023 dall’8,2% di gennaio al 7,7%. Per il 2024 il tasso è visto ancora al 7,7% e quindi al 7,6% nel 2025. «Nel mercato del lavoro – si afferma – il numero di ore lavorate, aumentate in misura significativa nel primo trimestre, continuerebbe a crescere nel resto del triennio 2023-25 a ritmi inferiori a quelli del prodotto; il numero di occupati aumenterebbe in misura più contenuta. Il tasso di disoccupazione scenderebbe leggermente portandosi in prossimità del 7,5 per cento nel 2025».
Inflazione al 6,1%
Bankitalia stima che l’inflazione al consumo si attesterà al 6,1% nella media del 2023 per poi diminuire al 2,3% nel 2024 e al 2% nel 2025. La discesa «rifletterebbe principalmente il netto ridimensionamento del contributo delle componenti piu’ volatili, connesso con la riduzione dei prezzi delle materie prime». L’inflazione di fondo rimarrebbe «ancora elevata nel corso di quest’anno, per ridursi nel prossimo biennio, coerentemente con una trasmissione graduale dei minori costi dell’energia». Rispetto alle previsioni pubblicate in gennaio, l’inflazione è stata rivista al ribasso nel 2023 e nel 2024 per circa 0,3 punti percentuali, principalmente per la discesa dei corsi energetici, piu’ rapida di quanto ipotizzato allora.
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16 giu 2023
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