Ottobre 1, 2023

Metalmeccanici: 4 ore di sciopero «di avvertimento» il 7 e 10 luglio

Metalmeccanici: 4 ore di sciopero «di avvertimento» il 7 e 10 luglio

Il segretario generale della Fiom Michele De Palma lo chiama «sciopero di avvertimento». Come dire: è solo l’inizio, o le cose si aggiustano o si va avanti. A proclamarlo sono i metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm: 4 ore di astensione dal lavoro in tutte le aziende metalmeccaniche del Paese: venerdì 7 luglio per le regioni del Centro-Nord, lunedì 10 luglio per le regioni del Sud e il Lazio. «È una mobilitazione di merito, una mobilitazione costruttiva per rivendicare strumenti di politica industriale che siano condivisi con tutte le parti sociali interessate e tornino ad attrarre nel nostro Paese i grandi investimenti industriali che oggi riguardano più altri Paesi», dice il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia. I metalmeccanici sono preoccupati per il futuro del settore dopo il -7,2% della produzione industriale ad aprile. E chiedono politiche industriali urgenti in particolare per automotive, siderurgia, elettrodomestico.

Al momento ci sono 70 mila lavoratori interessati da crisi aziendali aperte al ministero delle Imprese e del made in Italy, di cui oltre 50 mila sono metalmeccanici, indica la Uilm, guidata da Rocco Palombella, sulla base degli ultimi dati relativi ai tavoli di crisi aperti al Mimit: 57, di cui 34 attivi e 23 di monitoraggio. Inoltre, aggiunge il sindacato, ci sono 70 mila posti a rischio nel settore automotive in caso di mancata gestione della transizione ecologica. Nella conferenza stampa i tre segretari generali hanno sottolineato anche le difficoltà del settore siderurgico, in particolare per quanto riguarda l’ex Ilva e l’ex Lucchini di Piombino. Ma la protesta in questo caso sembra essere orientata più a prevenire che a curare. A prevenire le crisi del futuro e non solo a curare quelle presenti che, in quanto a numerosità, sembrano essere sotto controllo.

Da notare: allo sciopero unitario di oggi le tre sigle sono arrivate dopo un’opera di ricucitura interna. Fiom e Uilm erano per una fuga in avanti e la dichiarazione dello sciopero di otto ore ma la Fim era restia. E così si è trovata un’intesa che ha mantenuto l’unitarietà del fronte. Non era scontato. Le tensioni a livello si sindacato confederale non mancano. E di solito la prima categoria su cui si riverberano è proprio quella dei metalmeccanici.

Negli ultimi decenni, affermano i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, «interi settori produttivi sono sostanzialmente spariti dal nostro Paese. Oggi questa dinamica non si è arrestata e rischia di compromettere settori vitali per la nostra economia». Come la siderurgia che «soffre da diversi anni difficoltà consistenti con 20 mila posti a rischio, peggiorate dal caro energia e dalla mancanza di materie prime e dal dumping incontrollato delle importazioni», dicono le tre sigle parlando di «condizione oggi drammatica per l’ex Ilva (Acciaierie d’Italia), per l’ex Lucchini di Piombino (Jsw Steel Italy) e per l’ex Alcoa di Portovesme (SiderAlloys)». L’elettrodomestico, dopo un aumento della produzione negli anni della pandemia, «sta facendo registrare un nuovo e significativo calo. Non abbiamo informazioni rispetto agli annunciati cambiamenti societari delle due multinazionali, Whirlpool ed Electrolux, né garanzie sulle prospettive industriali e occupazionali». Per l’automotive, «sebbene abbiamo registrato un leggero aumento della produzione con 400mila auto prodotte in un anno, siamo ben lontani dal livello produttivo di 1,5 milioni di auto e stiamo registrando un trend in calo costante negli ultimi 20 anni, con conseguenze sull’occupazione. I ritardi negli investimenti nella transizione ecologica, se non programmata e non gestita adeguatamente, metteranno a rischio – rimarcano Fim, Fiom e Uilm – ulteriori 70mila posti di lavoro». Per l’installazione di impianti, «le continue gare al massimo ribasso e all’assenza delle clausole di salvaguardia sociale stanno letteralmente minando il settore» e mentre gli altri Paesi «mettono in atto piani di investimenti internazionali su tecnologie green e sostenibili per il settore metalmeccanico, il nostro Paese resta fermo». Di qui il via all’iniziativa unitaria: «I metalmeccanici si mobilitano e scioperano per il loro futuro e per il futuro del Paese», rimarcano spiegando anche che in queste settimane nei luoghi di lavoro si terranno migliaia di assemblee unitarie per confrontarsi con lavoratrici e lavoratori su queste tematiche. Fim, Fiom e Uilm hanno un’idea chiara di ciò che è necessario per affrontare questa fase storica molto delicata e vogliono essere ascoltate e coinvolte nelle scelte”.

Iscriviti alle newsletter di L’Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18

15 giu 2023

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/economia/aziende/23_giugno_15/metalmeccanici-4-ore-sciopero-di-avvertimento-7-10-luglio-f7382bac-0b6b-11ee-a43e-f9c625e8ed19.shtml, Economia, http://xml2.corriereobjects.it/rss/economia.xml, Rita Querzè,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *