bilancio
di Alessia Conzonato
L’Italia, in termini di crescita economica, può ancora stupire. Lo ha riferito il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto in videoconferenza all’evento “Italy Capital Markets Forum” di Bloomberg. «Sul 2023 la crescita indicata è dello 0,9% il nostro obiettivo è tra l’1,2 e l’1,4 — ha detto —, mentre nelle nostre proiezioni di bilancio abbiamo messo solo l’1%, a conferma di un approccio ultra prudente, ultra realistico, sulla finanza pubblica». Si è poi detto «fiducioso che dovremo raggiungere i risultati che abbiamo appena accennato». Nel dettaglio, ha poi spiegato: «Ci aspettiamo un rallentamento dei risultati dell’industria, anche perché molto correlata all’economia tedesca, ma la nostra convinzione e il nostro auspicio è che la performance del settore servizi, in particolare del turismo, nei prossimi sei mesi compensi questo tipo di declino. Sono ottimista che potremo raggiungere questi risultati sempre rimanendo prudenti».
I finanziamenti del Pnrr
Il ministro ha, poi, parlato dei finanziamenti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Non voglio rinunciare proprio a niente se i fondi del Pnrr sono convenienti — ha sottolineato —. Dobbiamo valutare quali siano gli investimenti più produttivi in termini di capacità di crescita per il Paese e se qualche progetto non è più attuale è nostro dovere rivederlo». Un eventuale fallimento dell’Italia sarebbe «un colpo d’immagine», ha ribadito, aggiungendo che «anche la commissione europea ha interesse che l’Italia investa e si muova bene. Usciamo dal dibattito politico in questo scontro tra burocrazia italiano ed europea». Ha anche confermato che «i fondi ci sono — ha aggiunto Giorgetti — rimangono e rimangono i soggetti he sono la maggioranza». «Come accaduto in passato – ha sottolineato – sono stati esclusi due finanziamenti legati agli stadi e con le risorse risparmiate possiamo metterli nella transizione energetica».
Il sistema bancario e Stellantis
Conversando sul sistema bancario italiano, Giorgetti lo ha definito «solido», ma che deve anche dimostrare «più flessibilità» sui rendimenti dei conti correnti. Ha sottolineato: «Non abbiamo in cantiere nessuna tassazione sugli extraprofitti» degli istituti di credito. La candidatura alla guida della Bei (Banca europea degli investimenti) dell’ex-ministro dell’Economia Daniele Franco è «solida e di elevato standing — ha commentato —. L’Italia si presenterà a questa corsa con un candidato di valore». Quanto al successore di Ignazio Visco alla Banca d’Italia, «il nome lo abbiamo in mente ma preferisco lasciarlo fare ai giornali». In merito alla questione Stellantis, ha escluso la necessità di un ingresso dello Stato italiano nel gruppo. «Non so se la Francia ha più voce in capitolo del governo italiano in Stellantis — ha aggiunto —. Il gruppo automobilistico ha dimostrato la capacità di grandi risultati economici e penso per mia cultura politica che lo stato debba intervenire soltanto quando fallisce il mercato e per tutelare interessi strategici nazionali».
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05 giu 2023
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