Crescita
di Diana Cavalcoli
«Mi aspetto che l’inflazione di fondo rifletta la riduzione del costo dell’energia. La politica monetaria è sicuramente quella corretta in questo momento anche se forse avrei spinto per una gradualità maggiore». Commenta così l’operato della Banca centrale europea, Ignazio Visco. Il governatore della Banca d’Italia, che dopo dodici anni lascerà l’incarico a novembre, dal palco del Festival dell’Economia di Torino fa il punto sulle questioni macroeconomiche e geopolitiche mettendo in fila le sfide per l’Italia e l’Europa: dai rapporti con la Cina, alla transizione energetica passando per il futuro della globalizzazione.
Politica monetaria, salari e rischi
Sull’inflazione e gli interventi dell’Eurotower dice: «Non bisogna lasciare la politica monetaria operare da sola ma deve essere accompagnata da una politica di bilancio accorta e dalla responsabilità delle parti sociali, concetto che in Europa c’è». E il riferimento è ai sindacati e alle imprese. Il rischio di una politica monetaria scollata dall’economia reale è accrescere le disuguaglianze e lasciare indietro una parte della popolazione. «Quando si dice che c’è uno shock che non va accomodato — spiega — non è perché vogliamo far cadere i salari ma perché i salari devono crescere con il crescere dell’economia. Se si dovesse mettere in moto una rincorsa prezzi-salari sarebbe illusoria come lo fu da noi negli Anni 70».
«Non si può fare a meno della Cina»
Rispetto allo scenario geopolitico e alla guerra commerciale tra Washington e Pechino il governatore sottolinea l’importanza di una mediazione efficace. «Non si può fare a meno della Cina — rimarca — quindi serve la cooperazione internazionale, la diplomazia. Serve non rinunciare ai principi cruciali, ma fare di tutto per convivere al meglio in quello scambio di leadership che deve essere continua». A livello internazionale bisogna poi ripensare i modelli di consumo. «La globalizzazione è stata un processo straordinario, ma le stagioni di cambiamenti molto forti hanno benefici e anche costi. Abbiamo avuto un’apertura dei mercati, una straordinaria innovazione tecnologica, ma non è stata una marcia trionfale». Per Visco l’impatto del boom dei consumi senza confini ha avuto conseguenze importanti. «Ci sono stati cambiamenti molto negativi, il clima è uno di quelli più evidenti, che si è associato al progresso economico perché l’inquinamento è legato all’aumento dell’attività produttiva a parità di utilizzo delle fonti di energia fossili utilizzate. Il cambiamento ha colpito una buona parte dei ceti medi dei paesi avanzati, ma il resto del mondo è cresciuto in modo straordinario», ha aggiunto. Il numero uno di Bankitalia ha però parlato anche de i vantaggi della globalizzazione ricordando come prima c’erano di 2 miliardi di persone sotto la soglia di povertà estrema mentre oggi sono 700 milioni. Meno del 10% della popolazione mondiale.
Svolta green e innovazione
La svolta verde è però una necessità e nel suo intervento il governatore ha sottolineato l’occasione persa per il vecchio Continente sulla mobilità. «L’Italia e l’Europa sull’auto elettrica sono rimaste indietro. È mancata la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione in questo campo». Nella corsa alla frontiera digitale i paesi europei si sono mossi con colpevole ritardo. «La leadership non è sicuramente europea.È difficile aspettarsi che l’innovazione provenga da imprese europee, ma possiamo rientrare in tante aree e sviluppi che neppure immaginiamo. Serve però unità, coesione e condivisione degli obiettivi».
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L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
03 giu 2023
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