Maggio 28, 2023

L’Ue chiude un occhio sul deficit aggiuntivo per l’alluvione: le raccomandazioni europee

conti pubblici

di Francesca Basso

L’Ue chiude un occhio sul deficit aggiuntivo per l’alluvione: le raccomandazioni europee Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni

Dalla nostra corrispondente
BRUXELLES Ridurre il deficit eliminando le misure di sostegno all’energia entro fine anno, garantire una politica fiscale prudente limitando l’aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024 a non più dell’1,3%, ridurre le imposte sul lavoro. Ma anche «garantire una governance efficace e rafforzare la capacità amministrativa» per consentire «un’attuazione rapida e costante del piano di ripresa e resilienza». E poi «completare rapidamente il capitolo REPowerEU per avviarne rapidamente l’attuazione». Sono i punti principali delle Raccomandazioni Ue all’Italia per il 2023. Nel documento la Commissione spiega anche che «alla luce delle devastanti alluvioni che hanno colpito l’Italia e l’Emilia-Romagna in particolare nel maggio 2023, il costo del sostegno diretto all’emergenza relativo a tali alluvioni sarà preso in considerazione nelle successive valutazioni di conformità e sarà considerato in linea di principio come una misura una tantum e temporanea».

I criteri

Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis e il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni hanno presentato mercoledì mattina le Raccomandazioni specifiche per Paese: gli orientamenti che dovranno seguire gli Stati membri nell’ambito del semestre europeo 2023 per costruire le loro politiche economiche e le leggi di bilancio 2024. Per tutti i Paesi sono suddivise in quattro parti: una raccomandazione sulla politica fiscale, comprese le riforme fiscali e strutturali; una raccomandazione per continuare o accelerare l’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, incluse le loro revisioni e l’integrazione dei capitoli di RePowerEU; una raccomandazione aggiornata e più specifica sulla politica energetica in linea con gli obiettivi di RePowerEU; una raccomandazione aggiuntiva sulle sfide strutturali in sospeso oppure recentemente emerse. Per la prima volta dalla sospensione del Patto di stabilità nel 2020, la Commissione fornisce raccomandazioni quantitative sulla politica fiscale dei singoli Paesi. L’indicatore usato è la spesa primaria netta (quella al netto delle entrate una tantum e delle spese per gli intersessi sul debito o per la disoccupazione), in linea con la proposta di riforma del Patto di stabilità ora sotto negoziato fra gli Stati membri.

Le procedure per disavanzo

Tenuto conto dell’incertezza che domina ancora il panorama dell’economia europea (guerra in Ucraina, inflazione, prezzi dell’energia), questa primavera la Commissione non intende aprire procedure per disavanzo eccessivo e proporrà al Consiglio (gli Stati membri) di farlo nella primavera del 2024 sulla base dei risultati del 2023. Quest’anno il criterio del debito non è soddisfatto da Italia, Francia e Finlandia. Mentre il criterio del deficit non è soddisfatto da Italia, Germania, Francia, Spagna, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia.

L’Italia

Per quanto riguarda il nostro Paese, la Commissione invita ad eliminare le misure di sostegno all’energia in vigore entro la fine del 2023, utilizzando i relativi risparmi per ridurre il deficit pubblico. E se ci saranno nuovi aumenti dei prezzi dell’energia, le misure di sostegno dovranno essere mirate a tutelare famiglie e imprese vulnerabili, fiscalmente sostenibili. Bisogna anche insistere sul risparmio energetico. La politica fiscale dovrà essere prudente, in particolare limitando l’aumento nominale della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale nel 2024 a non più dell’1,3%. La Commissione invita anche a mantenere gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e garantire l’effettivo assorbimento delle sovvenzioni del Pnrr e di altri fondi Ue, in particolare per promuovere le transizioni verdi e digitali. Per il periodo successivo al 2024, va perseguita una strategia fiscale a medio termine di consolidamento graduale e sostenibile, combinata con investimenti e riforme che favoriscano un miglioramento della produttività e una maggiore crescita sostenibile, per raggiungere una posizione fiscale prudente a medio termine.

Lavoro, Pnrr e combustibili fossili

L’Italia viene invitata a «ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e rendere più efficiente il sistema fiscale adottando e attuando debitamente la legge delega sulla riforma fiscale», preservando la progressività del sistema fiscale e migliorando l’equità, in particolare razionalizzando e riducendo le spese fiscali, tra cui l’Iva e i sussidi dannosi per l’ambiente. Come lo scorso anno, la Commissione sollecita ad «allineare i valori catastali agli attuali valori di mercato». Tra le raccomandazioni al nostro Paese c’è anche il richiamo a «garantire una governance efficace e rafforzare la capacità amministrativa, in particolare a livello subnazionale, per consentire un’attuazione rapida e costante del piano di ripresa e resilienza. Completare rapidamente il capitolo REPowerEU per avviarne rapidamente l’attuazione. Procedere con la rapida attuazione dei programmi della politica di coesione». Infine il richiamo a «ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Snellire le procedure di autorizzazione per accelerare la produzione di ulteriori energie rinnovabili e sviluppare le interconnessioni elettriche per assorbirle. Aumentare la capacità di trasporto interno del gas per diversificare le importazioni di energia e rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento». La Commissione invita ad «aumentare l’efficienza energetica» e a «promuovere la mobilità sostenibile» accelerando l’introduzione delle stazioni di ricarica.

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