Giugno 7, 2023

Mediobanca, nel nuovo piano 3,7 miliardi ai soci in tre anni

Banche

di Daniela Polizzi

Mediobanca, nel nuovo piano 3,7 miliardi ai soci in tre anni

È con il piano One Brand-One Culture che Mediobanca si proietta oggi nel prossimo triennio. Lo fa fissando traguardi ambiziosi che emergono dal piano approvato ieri dal consiglio di amministrazione. Un progetto che punta però su attività a basso assorbimento di capitale per «conseguire i migliori rendimenti di settore, associati a un basso profilo di rischio puntando a conseguire i migliori rendimenti di settore, associati a un basso profilo di rischio e a un significativo aumento della remunerazione degli azionisti», ha subito sottolineato il ceo Alberto Nagel impegnato nella presentazione al mercato del piano affiancato dalla sua squadra: il direttore generale Francesco Saverio Vinci, Giuseppe Baldelli co-head del Corporate e investment banking , Gian Luca Sichel, a capo dell’attività di Consumer finance, e il cfo Emanuele Flappini. « Questo entusiasmante percorso sarà compiuto rimanendo ancorati alla “scuola di banca responsabile” saldamente radicata nel DNA della Banca», ha aggiunto il ceo.

La remunerazione agli azionisti

Nel piano al 2026 Mediobanca punta a remunerare gli azionisti con 3,7 miliardi in tre anni (+70%) con un pay out del 70% e dividendi per 2,7 miliardi anche attraverso il riacquisto e la cancellazione di azioni proprie per 1 miliardo. Sarà introdotto l’interim dividend (acconto a maggio, saldo a novembre). Previsto anche un buyback da un miliardo con la cancellazione dell’80% dei titoli riacquistati.. I ricavi saliranno a 3,8 miliardi nel giugno 2026 (+6% medio annuo), quando Mediobanca chiude l’anno, con un utile per azione in aumento a 1,8 euro da 1,15 (+15% medio annuo), anche grazie alla cancellazione dell’80% dei titoli riacquistati. Sono alcuni degli obiettivi del nuovo Piano 2023-2026 «One Brand-One Culture» con cui Mediobanca intende raggiungere «l’obiettivo prioritario della leadership nel wealth management».

I quattro pilastri del piano

«L’elevata creazione di capitale permetterà» Mediobanca «di finanziare la crescita organica, la politica di distribuzione sopra descritta consentirà di mantenere un CET1 superiore al 14,5% nell’arco di piano, a valere su un CET1 FL minimo del 13,5%, e mantenere un buffer di circa 100 punti base di capitale da utilizzarsi per potenziali operazioni di crescita esterna», spiega la banca che guarda all’m&a.
Sono quattro i pilastri del piano, che poi rappresentano le quattro attività core di Mediobanca su cui Nagel e suoi banker scommettono. In primo luogo il Wealth management che diventerà il primo motore di crescita dei ricavi: crescerà in ricavi e redditività, divenendo il secondo contributore ai ricavi del gruppo e il primo contributore in termini di commissioni. La forza vendita è attesa in crescita del 25% a oltre 1.500 professionisti, di cui 1.350 (+25%) nel segmento Premier e 170 (+15%) nel segmento Private. Crescerà a tassi superiori del sistema in masse (a 115 miliardi, CAGR +11% contro il +8% mercato), ricavi (maggiori di 1 miliardo), redditività (RORWA +110 punti base al 4,0%). E «diventerà un leader in Italia, confrontabile per dimensioni e redditività agli attuali migliori asset».

L’attività corporate

Il Corporate e investment banking (Cib) crescerà in ricavi (a circa 900 milioni) e redditività (RORWA +60pb all’1,6%). E diventerà « una piattaforma Europea più forte, ampia, diversificata, con maggiori ricavi non domestici (dal 40% al 55%) e capital-light (dal 28% al 40%), divenendo l’advisory il prodotto primario per contribuzione e crescita dei ricavi CIB. Rafforzerà la sua leadership facendo leva sul modello di Private & Investment Banking e sulle evidenti potenzialità infragruppo (in particolare con il Private Banking, MA e Arma Partners), confermandosi interlocutore privilegiato delle imprese medio/grandi dei paesi di riferimento (Italia, Francia, Spagna); o Sarà la prima fonte di ottimizzazione di capitale per il Gruppo (RWA -13% nel triennio a €17mld) ed il secondo per crescita di ricavi e commissioni».

Il ruolo della quota in Generali

La divisione insurance di Mediobanca, quasi interamente rappresentato dal 13% in Assicurazioni Generali «continuerà a contribuire in maniera positiva alla creazione dei ricavi (attesi raggiungere 500 milioni nel 2026, con una crescita media annua del 6%) e degli utili del gruppo, migliorandone stabilità e visibilità». Lo si legge nella nota sul nuovo piano al 2026. La valenza dell’investimento risiede nell’ottima e crescente redditività (Rorwa dal 2,7% al 3,2%), ulteriormente rafforzata dalla permanenza dell’applicazione del Danish Compromise, nella decorrelazione rispetto all’andamento macro, nella produzione di elevato cash flow e nel caso potrà assicurare al gruppo Mediobanca risorse disponibili e attivabili in caso di operazioni di crescita esterna.

Il Consumer Finance con Compass

Poi, il Consumer finance. Il mercato italiano offre significative opportunità di sviluppo: «è meno maturo rispetto ad altre economie europee — dice la banca — e con quote di mercato rese aggredibili dal progressivo ridursi della presenza delle reti bancarie tradizionali. Facendo perno sul proprio tratto distintivo (leadership sul mercato, elevate capacità di scoring e pricing, solida qualità degli attivi), tramite un importante potenziamento della distribuzione, diretta e digitale, e lo sviluppo di prodotti innovativi (soprattutto per l’e-commerce e BNPL) Compass: o Crescerà in ricavi (a €1,3mld) mantenendo elevata la redditività (RORWA al 2,9%); o Conseguirà un upgrade della sua leadership in Italia come piattaforma multicanale;

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