Giugno 9, 2023

Carenza di operai? Colpa dei salari troppo bassi (soprattutto in Italia): lo studio dei sindacati europei

Giovani troppo choosy e sempre meno propensi a lavorare di sera e nei fine settimana? Professioni che gli italiani non vogliono più fare? Contrariamente a queste e ad altre narrazioni, se in Europa esistono settori che faticano a reperire la manodopera di cui necessitano è essenzialmente perché «pagano in media il 9% in meno rispetto ai comparti in cui si assume con più facilità». È quanto emerge da un’analisi pubblicata dalla Confederazione europea dei sindacati (Etuc) in occasione del proprio 15esimo congresso statutario, in programma a Berlino da martedì 23 a venerdì 26 maggio.

Tredici i Paesi Ue presi in esame dalla rilevazione: Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Romania, Spagna e naturalmente Italia. Ebbene, proprio il nostro è risultato quello con la forbice più ampia tra le paghe orarie medie dei diversi settori: 18,47 euro in quelli che vantano organici generalmente al completo, 14,30 in quelli che, al contrario, lamentano carenze di personale. Una differenza di 4,17 euro in termini assoluti e di oltre il 22% in termini percentuali. Seguono – dati alla mano – Lussemburgo (da 29,39 a 25,23 euro, -14%), Germania (da 19,91 a 16,65 euro, -16%), Paesi Bassi (da 20,37 a 17,88 euro, -12%) e Grecia (da 9,76 a 8,25 euro, -15%).

Stando così le cose, facile comprendere come mai da gennaio 2019 a gennaio 2022 il numero delle posizioni vacanti nei comparti italiani più in sofferenza sia aumentato di quasi l’1%, mentre nei mercati più ricchi sia rimasto pressoché invariato. Sotto questo profilo la maglia nera va al settore ricettivo e ristorativo, che alle nostre latitudini offre un salario medio di 9,85 euro all’ora (e – a questo punto non a caso – risente della mancanza di 250 mila tra camerieri e cuochi). Complessivamente, secondo l’ultimo bollettino di Excelsior realizzato da Anpal e Unioncamere, in questo mese di maggio il gap tra domanda e offerta di lavoro ha raggiunto il 46,1% (+7,8% rispetto all’anno scorso), tasso che tocca il 47% se si considerano soltanto i giovani.

«Una retribuzione dignitosa fa bene ai lavoratori, fa bene ai datori di lavoro e fa bene all’Europa – ha commentato a margine della pubblicazione del report la segretaria generale dell’Etuc Esther Lynch –. Insieme all’inflazione, i bassi salari stanno causando la perdita di potere d’acquisto , mentre la carenza di manodopera sta danneggiando i risultati economici e i servizi pubblici. Dallo studio emerge chiaramente come le basse retribuzioni siano uno dei principali fattori che guidano le sfide europee in materia di assunzioni».

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, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/economia/lavoro/23_maggio_23/italia-resto-d-europa-carenza-manodopera-dovuta-salari-troppo-bassi-studio-dell-etuc-aaa950f6-f95d-11ed-90a5-dd2651f8f2ee.shtml, Economia, http://xml2.corriereobjects.it/rss/economia.xml, Alessandro Vinci,

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