Stanley Kubrick, Scooby Doo, vermoni stregoni, Borat e davvero tanto altro. James Gunn è un divoratore incredibile di fumetti ma in realtà di tutta la cultura pop, e infatti ha riempito il suo film di citazioni, riferimenti e easter egg. Film che abbiamo adorato, tra l’altro, come vi raccontavamo nella nostra recensione di Guardiani della Galassia Vol 3. Non è stato facile beccare tutti gli easter egg, ma ce l’abbiamo messa tutta raccogliendoli qua per voi.
Se però non vi dovesse bastare c’è anche il nostro reportage della conferenza stampa di Guardiani della Galassia Vol 3, con le lacrime di James Gunn e tante chicche raccontate direttamente dal cast. Tutti gli altri che sono rimasti qui per gli easter egg invece possono proseguire. Però come sempre vi avvertiamo del rischio spoiler, visto che si parlerà di tutto il film. Pronti?
Guardiani della Galassia Vol 3: vecchie e nuove conoscenze
Ripartiamo da una cosa già vista nello scorso film ma che è sempre divertente tirare fuori: lo Zune. La risposta di Microsoft all’iPod. Come dite? Cos’è uno Zune? Ecco, appunto. Serve comunque per tirare fuori canzoni che non siano degli anni ’70 e, beh, fa ridere dai. Ritroviamo anche Cosmo, il cane con poteri telecinetici.
Cosmo è basata su Laika, il vero cane che l’Unione Sovietica aveva spedito nello spazio nel 1957 a bordo dello Sputnik 2. E Gunn utilizza il personaggio per portare il suo messaggio animalista anche in maniera meno esplicita: non si fanno esperimenti sugli animali. E soprattutto non li si spedisce nello spazio dentro capsule. Nel film è interpretata da Maria Bakalova, la figlia di Borat nel secondo capitolo. I Guardiani hanno cambiato nave e anche il suo nome: a questo giro sono sulla Bowie, ovviamente chiamata così in onore di David Bowie e della sua musica. Tra l’altro, Moonage Daydream era nella colonna sonora del primo film.
Adam Warlock e Toy Story
Ora facciamoci un bel momento nerd su Adam Warlock. Il film lo tiene abbastanza in disparte, ma nei fumetti è un personaggio storico e importantissimo.
Viene creato sulla Terra da un gruppo di scienziati, ma viene poi adottato dall’Alto Evoluzionario (anche lui uno scienziato terrestre). Adam però avrebbe ricevuto le sue più grandi avventure nello spazio, sotto la penna di Jim Starlin. Quello che ha creato Thanos e tutte le gemme dell’infinito. Nei fumetti infatti Adam prende i poteri dalla Gemma dell’anima, mentre nel film sono direttamente suoi. Quando Adam scassa di botte Groot lo vediamo solo con la testa e le zampette fatte di rami. Sembra ovviamente un ragno, ma richiama Floor, il coniglio del passato di Rocket. Anche se probabilmente Gunn si è rifatto alla bambola-ragno di Toy Story, visto che gli animali amici di Rocket ricordano tutti i giocattoli modificati del primo film. Ma l’ispirazione principale è sicuramente La Cosa di Carpenter, dato che il mostro si trasforma praticamente allo stesso modo. Il numero seriale di Rocket come esperimento dell’Alto Evoluzionario è lo stesso che si è visto nella sua fedina penale. Proprio nella scena in cui i personaggi vengono arrestati nel primo film. Tra l’altro, sempre in quella schermata c’è scritto “Lylla” come persona associata a Rocket.
E nella versione originale Lylla è doppiata da Linda Cardellini, già presente nel MCU come moglie di Clint Barton, cioè Occhio di Falco. Easter egg nell’easter egg, Linda Cardellini faceva Velma in Scooby Doo, film scritto da James Gunn, ed era pure in Super, altra pellicola scritta e diretta da Gunn.
Tartarughe ninja e Stanley Kubrick
Ma soprattutto rivediamo le zarg-noci, che Drax mangiava in Infinity War durante la scena in cui diventa invisibile. Se per caso non ve la ricordate è perché lui era invisibile, appunto. Tra i Ravagers c’è di nuovo Krugarr, sorta di vermone gigante che è pure uno stregone supremo. Cioè lo è almeno nei fumetti.
Nel flashback dell’Alto Evoluzionario che fa evolvere una tartaruga, beh, crea una tartaruga ninja dai. La cosa divertente è che nel primo film c’è una battuta di Peter in cui cita appunto le tartarughe ninja. Le tute spaziali colorate che i Guardiani indossano per entrare alla OrgoCorp sono un richiamo a quelle di 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Non solo, anche l’inquadratura della bambina che corre sulla ruota è un richiamo alla stazione spaziale del capolavoro di Kubrick.
Captain Marvel e la Troma
Ecco, la bambina. Lo scopriamo solo nella prima post credit e nei titoli di coda: si tratta di Phyla-Vell, che nei fumetti è figlia di Mar-Vell, il primo Captain Marvel. Cioè, non proprio la figlia, una che ha il suo dna per replicarne i poteri.
La vediamo unirsi ai Guardiani e anche lei ha dei poteri. Quali siano non è dato saperlo, ma comunque derivano probabilmente dagli esperimenti dell’Alto Evoluzionario. Oppure no, e The Marvels ci dirà qualche cosa in più. Nel film dentro la Orgocorp c’è anche il caro Nathan Fillion, completando il duo con Michael Rooker: entrambi sono presenti in tutti i film diretti da James Gunn. Anche quando non si vedono. Nel primo capitolo dei Guardiani Nathan Fillion dà la voce a un alieno nella prigione. Mentre nel secondo è nei finti poster del cinema che si vede sulla Terra quando si attiva l’espansione di Ego. Poster in cui si cita Conan il barbaro, una commedia romantica e Toxic Avenger 2. Alla Orgocorp tra l’altro ci sono due conoscenze femminili di James Gunn. La prima è Ura, interpretata da Daniela Melchior, che in The Suicide Squad fa Ratcatcher 2. La seconda è invece la moglie di James Gunn, Jennifer Holland. Sì, quella che viene colpita da una pistolettata alla gamba. Anche Holland è in Suicide Squad e Peacemaker, visto che interpreta Emilia Harcourt. Peter Quill si presenta a Ura come Patrick Swayze, grande attore purtroppo scomparso per una malattia nel 2009. L’inside joke è che tra le grandi interpretazioni di Swayze c’è quella del surfista Bodhi in Point Break.
E Tony Stark chiama Thor proprio “Point Break” in Avengers, proprio perché gli ricordava Patrick Swayze nel film. La sfera in cui sono contenute le informazioni su Rocket ricorda molto quella del primo capitolo della trilogia. Tra l’altro Peter ha questa mania di farle saltare come se fossero palle per nulla importanti. E infatti l’altra la faceva cadere. A sto giro forse ha imparato qualche regola base della giocoleria.
Parolacce e Kevin Bacon
Tra l’altro questo film sui Guardiani sgancia la prima vera parolaccia nel Marvel Cinematic Universe. O “F-Bomb”, per gli americani. Cioè quando Peter dice a Nebula “open that f*cking door”, per noi “apri quella c*zzo di porta”. Poi ne sono arrivate altre, ed è stato veramente liberatorio. Peter fa riferimento a Skeletor di He-Man e Robocop per riferirsi all’Alto Evoluzionario. Definendolo una brutta fusione di questi due personaggi. Che in effetti è abbastanza vero.
Nello splendido piano sequenza con No Sleep Till Brooklyn c’è un riferimento al primo film: Rocket che spara stando sulle spalle di Groot. Piccole lacrime anche qua. C’è un riferimento allo special natalizio dei Guardiani nella seconda post credit. Infatti sul giornale che il nonno di Peter sta leggendo c’è scritto che Kevin Bacon è stato rapito dagli alieni. Ah, comunque, il fatto che alla fine Groot parli veramente significa che ora anche noi lo possiamo capire e il viaggio è davvero finito.
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