Conti pubblici
di Francesca Basso
Il Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni
Dalla nostra corrispondente
BRUXELLES – Un inizio d’anno migliore del previsto, i timori di una recessione allontanati e una crescita che dovrebbe continuare moderatamente. Ma anche un’inflazione di fondo che resta alta. Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha presentato ieri le previsioni macroeconomiche di primavera della Commissione Ue, che stimano una crescita per l’Ue a 27 dell’1% quest’anno (0,8% nelle previsioni intermedie d’inverno) e all’1,7% nel 2024 (1,6% nelle stime di febbraio). Previsioni al rialzo anche per l’Italia: il Pil aumenterà dell’1,2% quest’anno rispetto allo 0,8% delle stime di febbraio e dell’1,1% nel 2024 (contro l’1%).
L’Italia
Se nel 2023 cresciamo più di Francia e Germania — l’Italia «negli ultimi tre anni ha avuto una crescita pari al 12%», ha osservato il commissario Gentiloni —, il prossimo anno saremo con la Svezia in coda ai Paesi Ue. Tuttavia per Gentiloni le stime del Pil per l’Italia «sono molto incoraggianti per quest’anno e per il 2024 vedremo». Ha spiegato che «il rallentamento che prevediamo per l’anno prossimo, diverso dalla proiezione del governo, dipende dal fatto che alcuni aspetti di politica espansiva che il governo considera non sono definiti nei loro contorni e che noi non possiamo tenerne conto». Per Gentiloni è «fondamentale» il Pnrr: «Abbiamo indicato un contributo assumendo che i tempi degli obiettivi, quindi delle erogazioni, vengano rispettati pari al 2,5% nei 3 anni, che è molto consistente».
Lo scenario
L’economia europea, scrive la Commissione Ue, continua a mostrare resistenza in un contesto globale difficile. «I fattori chiave alla base di questa previsione — ha detto Gentiloni — vanno in direzioni opposte: da un lato il calo dei prezzi dell’energia e la tenuta del mercato del lavoro, dall’altro l’inasprimento delle condizioni finanziarie».
L’inflazione
Anche l’inflazione nell’Ue è stata rivista al rialzo nell’Eurozona rispetto all’inverno: +5,8% quest’anno e +2,8% il prossimo (nell’Ue +5,8% nel 2023 e + 2,6% nel 2024). In Italia è stimata al 6,1% nel 2023 e 2,9% nel 2023. L’inflazione di fondo (inflazione complessiva al netto dell’energia e degli alimenti non lavorati) è più persistente. A marzo ha raggiunto il massimo storico del 7,6%, ma la Commissione prevede che si ridurrà gradualmente.
La spesa
Nel 2023 il deficit dell’Italia — scrive la Commissione Ue — dovrebbe scendere al 4,5% del Pil e nel 2024 al 3,7%. Il calo di quest’anno è spiegato con la parziale eliminazione delle misure di sostegno all’energia e della presunta completa eliminazione delle misure per il Covid. La spesa primaria è prevista in calo grazie alla riduzione dei crediti d’imposta per i lavori di ristrutturazione delle abitazioni e ai risparmi ipotizzati da una nuova spending review. Il debito pubblico sul Pil quest’anno è previsto scendere al 140,4% rispetto al 144,4% del 2022 ma resta stabile nel 2024 (140,3%).
I settori
La Commissione si aspetta che le aziende usino i profitti per finanziare nuovi investimenti, contrastando così gli effetti negativi di tassi di interesse più elevati. Sebbene vengano gradualmente eliminati, i crediti d’imposta sugli alloggi continueranno a sostenere gli investimenti nelle costruzioni. Anche il lancio di progetti finanziati dal Pnrr dovrebbe sostenere gli investimenti. Esportazioni e importazioni di servizi aumenteranno di pari passo, dopo la ripresa post-pandemia dei trasporti e del turismo.
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