TRASPORTI
di Leonard Berberi
La low cost Ryanair potrebbe arrivare a chiedere anche 8 mila euro di «indennizzo» alla passeggera che ha causato al volo Milano Malpensa-Brindisi quasi tre ore di ritardo l’11 maggio scorso. A tanto ammonta il danno causato dalla viaggiatrice che si è rifiutata di interrompere la videochiamata mentre il Boeing 737 si stava avvicinando alla pista di decollo. La donna dovrebbe anche finire nella «black list» della compagnia irlandese, rendendo per lei impossibile salire di nuovo a bordo.
Il collegamento
Il volo FR3416 sarebbe dovuto decollare alle 17.45. L’aereo, stando ai tracciati forniti da Flightradar24, è arrivato a Malpensa in ritardo di un’ora con il volo precedente decollato da Catania. A bordo del collegamento per Brindisi la donna non ha voluto mettere il telefonino in modalità aereo — come prevedono le normative internazionali — e dopo aver mostrato un atteggiamento discutibile nei confronti del personale di cabina e di alcuni altri viaggiatori è stata fatta scendere dalle forze dell’ordine.
Le stime
Il Boeing è così decollato alle 20.34, quasi tre ore dopo l’orario previsto. Ma, come scritto, un’ora era di ritardo precedente, quindi alla passeggera molesta sono «imputabili» le altre due ore. All’arrivo a Brindisi il velivolo — che trascorre la notte sempre a Malpensa — è ripartito verso l’aeroporto lombardo in provincia di Varese, conservando le tre ore di ritardo. Ciascun velivolo di Ryanair in partenza da Malpensa — secondo i numeri a disposizione del Corriere — ha generato ricavi pari a 1.900 euro all’ora nei primi tre mesi di quest’anno. Il danno potenziale per la low cost causato dalla viaggiatrice problematica, insomma, è stato di almeno 7.600 euro di impatto sui ricavi.
Il «tariffario» delle multe
Sulle ricadute economiche degli atteggiamenti molesti le compagnie aeree si muovono in ordine sparso. Una delle poche a chiarire in modo esplicito gli effetti dei passeggeri problematici è Wizz Air. La low cost europea conferma che chi fuma a bordo va incontro a una multa di 3 mila euro, chi invece sale a bordo ubriaco o sotto effetto di stupefacenti deve pagare 5 mila euro di sanzione e rischia fino a due anni di galera, che salgono a cinque per chi «danneggia la sicurezza di un aereo». Chi, invece, costringe l’aereo a dirottare altrove per essere prelevato dalle forze dell’ordine «deve rimborsare i costi di deviazione che vanno dai 10 mila agli 80 mila euro». Nell’ultimo caso finire nella black list del vettore sembra l’ultimo dei problemi.
lberberi@corriere.it
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