Giugno 11, 2023

Snam in prima fila per l’inclusione delle donne: ottenuta la Certificazione di parità di genere

Lavoro

di Diana Cavalcoli

Snam in prima fila per l’inclusione delle donne: ottenuta la Certificazione di parità di genere

Snam in prima fila per l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. L’azienda del comparto energetico ha ottenuto dall’ente di accreditamento Dnv, la Certificazione di parità di genere con un punteggio di 85 a fronte di un minimo di 60. Per la valutazione l’ente ha considerato dati quantitativi e qualitativi: dalle testimonianze dei lavoratori ai numeri della popolazione aziendale. Il tutto per mappare non solo le statistiche ma anche la percezione dell’equilibrio di genere.

Paola Boromei
Paola Boromei

«Lavoriamo in un settore tradizionalmente maschile — dice Paola Boromei, executive vice president human resources che ha seguito il percorso di certificazione —. Essere attrattivi per noi è una sfida visto che in termini di occupazione il comparto dell’energia conta solo il 15% di donne». Ed è sempre più complesso trovare giovani che abbiamo intrapreso percorsi formativi in ambito Stem (Fisica, chimica, ingegneria e matematica)

Le aree di intervento

Nel dettaglio sono sei le aree tematiche su cui l’azienda è stata valutata e su cui si impegna a intervenire: Cultura e strategia, Governance, Processi Hr, Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, Equità remunerativa per genere e Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Ogni area è contraddistinta da una percentuale che indica l’avanzamento nel tempo rispetto all’obiettivo dell’inclusione. «Sull’equità salariale ad esempio siamo al 90% — aggiunge Boromei — mentre è più complesso lavorare sul fronte degli ingressi. Ci sono ancora poche laureate in ingegneria o in materie tecniche. In questo senso lavoriamo molto con le scuole, gli istituti tecnici, le università per sensibilizzare le ragazze rispetto alle prospettive di carriera nel nostro settore che sono importanti».

La certificazione per Boromei è certamente un modo per «investire sulla reputazione aziendale» così da attirare talenti e ribadire l’impegno Esg davanti agli investitori ma è anche fondamentale per diventare un modello in grado di avere un impatto sulla filiera e sui fornitori. Dice:«Cito un altro numero che ci sta a cuore: puntiamo ad avere il 27% di donne in posizioni esecutive e nei piani di successione ovvero tra i manager. É un qualcosa che anche i cacciatori di teste con cui lavoriamo devono tenere in considerazione». Certificarsi è poi mettersi in gioco perché non si tratta di valutazioni statiche. Il grado di maturità dell’organizzazione verrà aggiornato con un monitoraggio annuale e una verifica ogni due anni. Un viaggio continuo verso l’inclusione e la creazione di posti di lavoro a misura di ingenera, tecnica o meccanica. «È un passo in avanti che conferma la nostra intenzione di migliorare continuamente su questo fronte», conclude.

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