Imprese
di Daniela Polizzi
Consolidare la leadership di Fincantieri e porre le basi per proiettare il gruppo verso il prossimo ciclo industriale, trainato da navi digitali e verdi. Facendo leva sui tre business: navi da crociera, militari e da lavoro. Con l’attenzione puntata però sul ritorno alla redditività. «La Fincantieri che ho in mente è una società che abbia almeno il 3% di profit margin a fine lavoro. L’utile netto arriverà nel 2025. La profittabilità non è un fine ma un mezzo perché un’azienda che guadagna è a prova di futuro: innova, investe e assume. Non dimentichiamo che abbiamo anche un ruolo sociale di capofiliera». Lo ha spiegato il ceo Pierroberto Folgiero nel suo primo confronto con il mercato durante il Capital market day, a un anno dal suo insediamento al vertice del gruppo italiano della navalmeccanica: una platea di una settantina di analisti e istituzionali raccolti a Milano che il manager vuole invitare a investire e ai quali ha spiegato i progetti contenuti nei numeri del piano industriale presentato a dicembre. «Non spiegherò che siamo un grande player bensì che quello che stiamo facendo aumenta il significato della nostra industria».
Quota 10 miliardi nel 2027
Il punto di partenza è la conferma di tutti gli obiettivi del piano che prevede tra l’altro un margine ebitda di circa il 7% nel 2025 e del 9,8% nel 2027. I ricavi sono visti a 8,8 miliardi nel 2025 e a 9,8 nel 2027. Confermati anche i cinque pilastri strategici del gruppo: concentrazione sul core business della cantieristica cruise, difesa e offshore, mitigazione dei rischi, attenzione alla gestione dei costi e l’ottimizzazione delle dinamiche di cassa, impegno industriale nella sostenibilità, sviluppo di un’offerta di servizi life cycle management ed evoluzione delle competenze di integratore di piattaforma.
Rotta sull’eolico
Uno dei perni della svolta è la controllata Vard, e il potenziale delle sue navi da lavoro, la società che è un po’ la sintesi della svolta tecnologica e digitale e della transizione energetica alla quale Folgiero pensa. Il gruppo prevede che i volumi aumentino e che diventino simili a quelli dei tempi di massima espansione dell’offshore dell’oil and gas, con ricavi fino a 1,5-1,6 miliardi. Vard ha già ordini quasi raddoppiati nel primo trimestre. «Questo dato conferma la ripartenza della società e l’enorme potenziale del settore offshore, in particolar modo per quanto riguarda l’energia eolica, la cui produzione offshore dovrebbe aumentare di quattro volte entro il 2030», ha spiegato il gruppo. Un maggior numero di ordini comporterà anche l’aumento dei margini del settore offshore per il gruppo, anche in virtù del fatto che la società detiene il 30% del mercato. Solo il progetto Ocean Infinity riguarda la realizzazione di 14 navi: tre verranno consegnate quest’anno.
Il gruppo sta studiando varie soluzioni per implementare la tecnologia che accolga combustibili alternativi, tra cui lng (gas liquefatto), metanolo e naturalmente l’idrogeno. E le navi speciali da lavoro della Vard potrebbero fare da apripista.
Il portafoglio lavori
Fincantieri esce da un periodo di cambiamento, dopo un periodo di revisione di strategica e tre anni resi difficili dal rallentamento del settore delle crociere impresso dalla pandemia, complicato poi l’anno scorso dai rincari delle materie prime e dal rialzo veloce dell’inflazione, non previsto. Ma ora si riparte, spiega il gruppo che guarda al portafoglio ordini acquisito per 22,7 miliardi che si trasformeranno in fatturato tra il ’28 e il ’29 quando saranno consegnate. Altri 11 miliardi di opzioni che si trasformeranno in contratti e che portano la cifra a 34 miliardi. Il mercato delle crociere, ha spiegato la società, è atteso crescere del 6% l’anno fino al 2030.
L’alleanza con Leonardo
Poi ci sono fronti nuovi che partono però da un fronte di business già sviluppato e da alleanze con player importanti e strategici. «Con Leonardo abbiamo la joint venture Orizzonte Sistemi Navali e molto lavoro è già stato fatto per capire come potenziarla e aumentarne il valore», ha detto Folgiero, dopo la presentazione del Piano industriale 2023-2027. «La mia visione è che la jv ha un potenziale che non è stato ancor dischiuso e sarà nostra cura continuare a portare avanti questo progetto. Per me è una priorità strategica».
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L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
10 mag 2023
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