L’osservatorio
di Irene Consigliere
Secondo i dati Eurostat i Neet, vale a dire i giovani compresi tra i 15 e i not in education, employment or training nel 2021 erano il 13,1% nell’Unione europea, mentre l’Italia è il paese UE con la più alta percentuale (23,1%), circa 2,1 milioni di giovani, che salgono a 3 milioni se consideriamo i ragazzi con un’età tra i 15 ed i 34 anni. E sono le donne (il 56% sono donne) e i giovani del Sud Italia (oltre il 30%-in alcune regioni quasi il 40%) i più penalizzati. Paradossalmente nonostante la disoccupazione sia elevata (22,3% tra i giovani e 7,8% totale) secondo l’Osservatorio per il lavoro di domani Look4ward realizzato e presentato il 10 maggio da Intesa San Paolo in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli e in partnership con Siref Fiduciaria, Accenture e Digit’Ed che ha l’obiettivo di monitorare i fabbisogni di nuove competenze, di rigenerazione di figure professionali e di profili a sostegno dei nuovi business, in settori strategici per il paese e supportare la progettazione di nuove iniziative di occupabilità, il 45% delle aziende non riesce a trovare la manodopera necessaria allo sviluppo, 2 imprese su 3 fanno fatica a reperire i giusti candidati dagli Its e, altro dato allarmante, negli ultimi dieci anni 80 mila laureati sono emigrati all’estero. Per colmare questo gap è necessario investire sulle competenze, soprattutto facendo leva su nuove tecnologie, sostenibilità e soft skills. Il passaggio generazionale rappresenta, inoltre, un’opportunità per attivare processi innovativi e di transizione sostenibile nelle aziende italiane, mantenendo e incrementando i livelli di competitività, anche a livello internazionale. La prima pubblicazione dell’Osservatorio, “A look at Neet. Analisi, categorizzazione e strategie di intervento”, si concentra sul problema sempre più diffuso in Italia e in Europa dei giovani che non lavorano, non studiano e non sono impegnati in attività di formazione.
La collaborazione tra aziende, università e banca
E come si stanno impegnando Intesa Sanpaolo e le altre realtà tra cui quelle presenti alla tavola rotonda? L’obiettivo è dare un contributo di conoscenza utile ad attivare percorsi formativi finalizzati all’inclusione sociale e all’occupabilità. «Intesa Sanpaolo ha da tempo assunto l’impegno di promuovere iniziative per la riduzione delle disuguaglianze e favorire l’occupabilità, in particolare dei giovani, impegno rafforzato con il Piano d’Impresa 2022-2025. Da qui l’idea di un Osservatorio permanente, realizzato con partner di alto profilo che attraverso analisi semestrali fornisce un supporto scientifico che la Banca ed i partner coinvolti intendono mettere a disposizione di imprese, istituzioni, associazioni, terzo settore per contribuire in modo fattivo al tema della richiesta di competenze nel mercato del lavoro, per supportare programmi di inclusione lavorativa sostenibili e scalabili, con impatto positivo per il Paese», ha spiegato Elisa Zambito Marsala, responsabile social development and University Relations Intesa Sanpaolo.
Le iniziative di Intesa San Paolo, Talent Garden, Humanitas, Accenture
Si chiama Giovani e Lavoro il programma attivato dall’Istituto di credito attivato dal 2019 con corsi in ambito retail, alberghiero e digital per rispondere alle esigenze delle diverse aziende che collaborano con la Banca per diminuire il mismatch tra domanda e offerta. Tra le altre iniziative da segnalare per esempio la nuova facoltà di medicina istituita da Humanitas in lingua inglese: Medtec che consente ai giovani studenti che si sono iscritti di laurearsi sia in medicina sia in scienze biomediche e quindi lavorare in azienda. Un profilo sempre più richiesto anche per l’aumento dell’età media della nostra popolazione. Mentre sono 5 mila i talenti che formati in ambito digital in questi ultimi anni che hanno trovato lavoro in diversi settori grazie anche a una personalizzazione dei loro percorsi con le reali esigenze dei mercati locali dalla Talent Garden di Davide Dattoli che si ispira al modello dei paesi nordici che grazie a un percorso didattico digitale adeguato sono riusciti a far diminuire drasticamente la disoccupazione giovanile. Invece secondo Paola Mascaro, direttore marketing e comunicazione di Accenture, società che aiuta le imprese ad affrontare la trasformazione «il tempo per aggiornarsi è diminuito perché l’evoluzione viaggia a ritmi molto più sostenuti e bisogna capire come stare al passo, come aiutare le donne a raggiungere una parità di genere e a ottenere occupazioni più stabili».
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10 mag 2023
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