il report e le previsioni
di Patrizia Puliafito
Malgrado il contesto economico difficile, negli ultimi mesi del 2022 la ricchezza gestita dal private banking ha segnato una ripresa, realizzando una chiusura d’anno migliore delle attese e portando gli asset in gestione a 994 miliardi di euro. La raccolta totale del 2022 è stata pari a 42 miliardi di euro, più del doppio di quella fatta registrare complessivamente dagli altri canali (come banche retail, reti, Poste e agenti assicurativi). Sono questi i dati presentati all’Assemblea 2023 dell’Associazione italiana private banking (Aipb). E ottimiste sono le previsioni per l’anno in corso. «Nonostante il quadro macroeconomico e finanziario rimanga complesso, vediamo alcuni segnali confortanti, per esempio un rallentamento meno pronunciato della crescita economica e una politica monetaria meno restrittiva — spiega il presidente di Aipb, Andrea Ragaini —. Di conseguenza, aspettiamo una prosecuzione della ripresa della raccolta registrata nel 2022, con conseguente incremento delle masse gestite dalle industrie del Private, e un’accelerazione degli investimenti finanziari, in particolare nel comparto obbligazionario».
Aumentano i rischi, diminuisce la ricchezza finanziaria delle famiglie
Le molteplici sfide che l’economia mondiale ha dovuto fronteggiare nel corso del 2022 finora hanno avuto effetti limitati, anche se hanno fatto aumentare i rischi finanziari. «In un simile contesto di forte incertezza, l’economia globale è riuscita a rimanere positiva e quella italiana ha registrato una crescita decisa — prosegue Ragaini —. Invece, sui mercati finanziari internazionali tutti questi fattori hanno causato una volatilità elevata, provocando una forte instabilità, soprattutto sui titoli di Stato che hanno avuto rendimenti negativi come mai era successo negli ultimi cinquant’anni. E gli indici azionari hanno registrato un trend al ribasso rispetto ai massimi storici del 2021». Anche la ricchezza finanziaria delle famiglie è scesa, pur mantenendosi sopra i livelli del 2020 con 3.339 miliardi di euro, ma con un -3,3% sul 2021. «Su questo aspetto hanno pesato l’effetto negativo dei mercati finanziari e il rallentamento dei flussi di risparmio, determinati dalla riduzione della propensione al risparmio, scesa al 7,9% rispetto al 13% registrato nel 2021. Per il 2023 prevediamo che il contesto resti ancora complesso, ma intravediamo qualche spiraglio di miglioramento», dice il presidente di Aipb. Oggi, infatti, sembrano superati i timori di recessione e confermate le previsioni di crescita del Pil: in Italia del +0,7%; nell’Ue +0,6%; negli Usa +0,7%. Sembra, inoltre, che l’inflazione stia progressivamente rallentando (anche se ad aprile Italia ed Eurozona hanno fatto segnare nuovi aumenti), e di conseguenza la politica monetaria delle banche centrali si sta facendo meno aggressiva.
Azionario e obbligazionario in ripresa
Anche i mercati azionari sono visti in ripresa nei primi mesi del 2023, sostenuti in particolar modo da aspettative di utili più alti a causa del minor rialzo dei tassi d’interesse. Le politiche monetarie meno restrittive, la tenuta dei margini delle imprese e la riduzione nei costi dell’energia, secondo i dati di Prometeia, fanno ipotizzare una crescita media annua da parte dei mercati azionari tra il 10% e il 20% nel triennio 2023-2025. È prevista, inoltre, una graduale normalizzazione delle curve dei tassi di interesse, con i rendimenti a breve attesi in discesa già a partire dal 2023, mentre quelli a lungo termine saranno ancora in salita fino a fine anno. «In questo contesto, prevediamo un’accelerazione degli investimenti, in particolare verso il comparto obbligazionario — afferma Ragaini —. Il valore aggiunto della consulenza private, frutto di processi strutturati, di competenze qualificate, la capacità di costruire soluzioni di investimento basate sui bisogni dei nostri clienti e di adattare i portafogli in funzione di repentini cambi di scenario, consentirà alla clientela di trarre pieno vantaggio dall’evoluzione del contesto economico». In conclusione, per il settore private, nel 2023 si prevede una crescita consistente, maggiore rispetto a quella degli altri operatori del sistema (+5,3% contro 1,8%) portando gli asset in gestione a quota 1.047 miliardi di euro. Questa accelerazione permetterebbe al private di riportarsi sopra i livelli del 2021, mostrando ancora una volta la capacità del comparto di recuperare velocemente le perdite subite in un anno eccezionalmente negativo come il 2022.
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L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18
09 mag 2023
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