Bonus per i giovani, cosa cambia nel 2023
Sono quasi sette milioni i giovani tra i 18 e 34 anni che vivono con almeno un genitore, oltre il 67% della popolazione di quella fascia di età. A rivelarlo sono i dati Istat risalenti al 2022, con una variazione pressoché nulla sul 2021. Di questi, il 40% ha un’occupazione ma continua a vivere nella prima residenza, mentre il 37% sta ancora studiando e il 22% è in cerca di un lavoro. Si deduce, quindi, che nella maggior parte dei casi le condizioni lavorative non permettono di sostenere un’indipendenza abitativa. Tra i giovani di 15-34 anni titolari di lavoro subordinato, ad esempio, il 34% ha un contratto a termine (più di un terzo del totale). Si tratta di 1,5 milioni di persone su un totale di 4,5 milioni.
Per questo motivo, il nuovo decreto Lavoro, il dl 48/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore venerdì 5 maggio, ha come obiettivo cambiare il panorama per i giovani nel mondo del lavoro. Il governo intende favorire le assunzione dei cosiddetti Neet, ragazzi che non studiano né lavorano, e i beneficiari di Assegno di inclusione (il futuro Reddito di cittadinanza), ma anche rivedere le condizioni dei contratti a tempo determinato. Tutte misure che vanno ad accompagnare quelle in ambito immobiliare, come mutuo prima casa under 36 e il bonus affitti, e gli incentivi allo studio e alla cultura.
Vediamo, nel dettaglio, quali sono.
09 mag 2023
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