telecomunicazioni
di Redazione Economia
Seduta da dimenticare per Tim a Piazza Affari, dopo che martedì 18 aprile Kkr e Cdp-Macquarie hanno fatto pervenire i ritocchi alle loro offerte sulla rete. Il titolo ha lasciato sul terreno l’8,27% a 0,286 euro. Secondo alcuni analisti, come quelli di Akros e Bestinver, le nuove valutazioni non sarebbero in grado di soddisfare né Vivendi né il cda, riaprendo i giochi sulla rete e allungando i tempi per individuare una soluzione.
Il parere degli analisti
Akros parla di miglioramenti «limitati ma ragionevoli» che «non piaceranno certamente a Vivendi» ma di cui anche il cda di Tim potrebbe «non essere entusiasta». «La probabilità di una vendita diretta della rete non è così alta e altre opzioni potrebbero emergere», affermano gli analisti, che comunque attribuiscono alle azioni di Tim, sulla base della somma delle parti dell’azienda, un valore di 40 centesimi già in presenza di una valutazione della rete di 17 miliardi, inferiore a quelle arrivate da Kkr e Cdp. «Benché ancora lontane rispetto ai desiderata di Vivendi, valutazioni intorno a quota 19 mld euro prima degli earnout potrebbero risultare abbastanza interessanti da indurre il cda a proseguire con le negoziazioni», dicono gli analisti di Intermonte, secondo i quali l’offerta di Cdp/Macquaire appare quella meglio posizionata, «contemplando una maggiore possibilità di abbattimento del debito ma anche più elevate tutele degli aspetti occupazionali (prevede l’accollo del fondo Tfr dei dipendenti per 400 mln) e maggior presidio degli asset strategici».
Le offerte di Kkr e Cdp-Macquarie
Il fondo Kkr avrebbe messo sul tavolo 1 miliardo in più rispetto alla proposta originaria da 20 miliardi, mentre quella della cordata Cdp-Macquarie sarebbe passata da 18 a 19,3 miliardi. Il board di Tim si riunirà il 4 maggio per esaminare le proposte a valutare come procedere. In entrambi i casi però i valori sono inferiori a quelli indicati da Vivendi, primo azionista della compagnia telefonica. La proposta della cordata Cdp-Macquarie produrrebbe un abbattimento del debito di Tim di quasi 17 miliardi, rendendo più sostenibile l’assetto finanziario di ServCo, la società in cui confluiranno la attività di servizio dopo lo scorporo della rete. Nella nuova offerta inoltre Cassa depositi e prestiti viene indicata come unica acquirente del 100% dei cavi internazionali di Sparkle.
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19 apr 2023
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