Giugno 5, 2023

«La svolta del mobile: formazione, crescita e legno made in Italy»

il salone del mobile

di Giuliana Ferraino

«La svolta del mobile: formazione, crescita e legno made in Italy»

Altro che recessione, Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, pronostica per il 2023 «una crescita del 4-5%», in volumi, non più legata all’aumento dei prezzi come nel 2022, chiuso con un fatturato dell’intera filiera che ha raggiunto i 56,5 miliardi di euro dai 43 miliardi del 2019. «Si tratta di un aumento del 12,7% (in valore) sul 2021, con un incremento della quantità di appena il 2%, perché il resto è frutto dell’inflazione», spiega. Dopo il boom del 2021 (+14% in volumi sull’anno prima), quindi la filiera tornerà a una crescita sana, «se rimangono stabili i prezzi di energia e materie prime o se scendono un po’», premette Feltrin.

Dal Salone del Mobile, aperto fino a domenica alla Fiera Milano-Rho, arrivano «ottimi» segnali. «E’ iniziato molto bene, con un’affluenza elevata: le prevendite indicano +33% di presenze rispetto all’anno scorso quando c’era anche la cucina», afferma il manager, imprenditore dell’azienda di famiglia Arper. «Sono tornati in modo importante i cinesi, anche sei il mercato cinese è rimasto al settimo posto per l’export del nostro arredamento: vale circa 700 milioni, con un piccolo aumento dell’1,5% l’anno scorso». La novità, però, arriva dagli Stati Uniti, volati per la prima volta al secondo posto. «Il mercato americano è cresciuto del 25,5% a 1,9 miliardi, superando la Germania che, con 1,4 miliardi (+5,3%), scende al terzo posto come destinazione del nostro export, mentre la Francia si conferma in testa con 2,4 miliardi 8+8%. Altra novità: l’ingresso degli Emirati Arabi Uniti (300 milioni, +32,6%) tra i tra i primi 10 mercati del nostro arredamento, mentre è uscita la Russia.

La premier Giorgia Meloni martedì ha inaugurato il Salone. Feltrin al suo governo chiede tre cose: «Innanzitutto la difesa dei brevetti e dei marchi, contro la contraffazione», visto che il problema dei costi delle materie prime, una vera emergenza l’anno scorso, è meno pressante. «Tra fine 2022 e inizio 2023 i prezzi hanno smesso di salire, alcuni stanno scendendo». Poi «incentivi fiscali» per accompagnare le imprese nella transizione ecologica. «E’ una trasformazione che non si improvvisa, richiede tempo e non finisce mai» dice. Auspicando, inoltre, che «a livello europeo non si commetta l’errore dell’automotive».

C’è il tema dello sfruttamento del nostro patrimonio forestale: «Oggi tutto il legno viene importato», riconosce Feltrin, precisando che «non vuole dire abbattere senza regole tutti gli alberi». Deve essere «una deforestazione controllata con contemporanea piantumazione, considerando i tempi di crescita. E’ positivo anche per la pulizia e il controllo del bosco. Sul legno made in Italy la Meloni si è già detta d’accordo», anticipa.

Infine, ma non meno importate, c’ è la questione delle competenze. «Secondo uno studio che abbiamo realizzato l’anno scorso, nei prossimi 3-5 anni ci mancheranno da 15 a 18 mila persone. Come Federazione partecipiamo al polo formativo di Lentate, che ogni anno prepara 3-400 ragazzi per il settore legno-arredo, già accaparrati dalle aziende ancor prima della fine dei corsi, una prova della fame di manodopera. Considerando la crisi demografica, nel medio termine la prospettiva è davvero preoccupante, perché non saremo in grado di soddisfare la domanda di un mercato che cresce», afferma il presidente.

Per questa ragione al Salone del Mobile domani Feltrin ha organizzato un incontro con i maggiori Its d’Italia del settore legno-arredo «per capire le strategie più efficaci per portare a bordo i nuovi lavoratori del futuro». Le aziende spiegheranno quali sono le figure professionali di cui c’è più bisogno, per far si che possano essere formate. Si va dal semplice operatore a bordo macchina ai nuovi ruoli legati alla sostenibilità e alla digitalizzazione.

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20 apr 2023

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