Fondi e azioni, quando la tassazione sulla plusvalenza è del 14% e 16% invece del 26%?

Vorrei che vi occupaste della tassazione delle plusvalenze derivanti da investimenti finanziari/borsistici al 31 dicembre scorso. Tassazione ridotta al 14% anziché del 26%. La mia banca none ne sapeva nulla, benché fossero già trascorsi 3 mesi dall’entrata in vigore della legge! Come è possibile?

Lettera firmata — via email

La tassazione delle plusvalenze non è cambiata, l’aliquota è sempre quella del 26% (12,5% per i titoli di Stato). Probabilmente si riferisce al cosiddetto «affrancamento» delle quote di Oicr (in sintesi i fondi) e delle polizze assicurative previsto dai commi da 112 a 114 della legge di bilancio per il 2023. Sul quale ancora l’Agenzia delle Entrate non ha fornito istruzioni. In pratica, si tratta della possibilità di «aggiornare», ai fini del calcolo dei redditi di capitale e delle plusvalenze/minusvalenze future, il costo storico di acquisto delle quote o azioni di partecipazione a Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr), con il valore al 31 dicembre 2022. Per stabilirne il valore sono previsti appositi criteri. Per l’affrancamento bisogna esercitare l’opzione comunicandola all’intermediario presso il quale è intrattenuto il rapporto di custodia, amministrazione, gestione di portafogli o altro stabile rapporto entro il 30 giugno e pagare l’imposta sostitutiva del 14%. L’opzione deve riguardare tutte le quote o azioni appartenenti ad una medesima categoria omogenea, posseduti al 31 dicembre 2022 nonché alla data di esercizio dell’opzione. La legge di bilancio ripropone inoltre la possibilità di rivalutazione del costo delle partecipazioni detenute al di fuori dell’esercizio dell’impresa e per la prima volta la consente anche per quelle quotate sulla base dei valori a dicembre 2022. L’aliquota dell’imposta sostitutiva è 16%, da versare entro il 15 novembre, o in tre rate annuali.

Con la consulenza di Valentino Amendola