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Il diario di Bridget Jones è una di quelle pellicole che ha segnato indissolubilmente il genere rom-com e, soprattutto, il cinema di inizi anni 2000. Il suo incarnare la donna di inizio millennio la rende un personaggio iconico. La saga, ad anni di distanza, continua a detenere un grande record.
Dopo il successo del primo film, infatti, sono stati realizzati dei sequel di Bridget Jones più o meno apprezzati. Il terzo addirittura risale a 12 anni dopo il secondo capitolo e ci da modo di vedere come è andata avanti la vita della protagonista. Tutte le pellicole, però, propongono un punto di vista molto femminile nel modo in cui vengono raccontati i problemi e le difficoltà dell’essere una donna sia dal punto di vista professionale che sentimentale. Il modo così specifico in cui queste questioni vengono affrontate è dovuto anche a chi, nel corso degli anni, ha lavorato ai film.
Ad anni di distanza, la saga di Bridget Jones rimane l’unica ad avere una trilogia diretta da sole donne. A sedere sulla sedia del regista per il primo e l’ultimo capitolo è stata Sharon Maguire mentre per il secondo Beeban Kidron. La decisione di affidarsi solo a donne sembra che più logica vedendo la storia di indipendenza e racconto di libertà femminile che le pellicole vogliono cercare di portare avanti. La storia di Bridget è il percorso di maturazione di una donna che, non solo vuole trovare l’amore, ma vuole anche riuscire a raccontare la sua storia di ragazza qualunque con tanti difetti e manie.
Per interpretare il personaggio di Bridget Jones Renée Zellweger prese ben 25 chili e decise di lavorare in incognito pur di immedesimarsi a pieno. Cosa ne pensate? Raccontatecelo nei commenti!
, https://cinema.everyeye.it/notizie/bridget-jones-trilogia-detiene-record-femminile-638646.html, Il Diario di Bridget Jones,