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In standby la soluzione dell’F24
Si lavora inoltre, si apprende, ai cantieri in atto per le residenze unifamiliari. Mentre resta ancora in ’stand by’, in attesa di ulteriori riflessioni da parte della Ragioneria generale dello Stato, la soluzione ’F24’ sollecitata dal sistema bancario e delle imprese. La Commissione procederà al voto degli emendamenti tra il 20 e il 24 marzo mentre la discussione generale sul provvedimento da parte dell’Assemblea di Montecitorio è attesa dal 27.
Il filone dell’edilizia libera
C’è anche tutto il filone legato all’edilizia libera: chi ha pagato acconti, ad esempio su caldaie e infissi, entro i termini ma non ha iniziato i lavori prima dell’arrivo del decreto cessioni. Per questi cittadini ci dovrebbe essere la possibilità di provare, con data certa, i pagamenti o la firma di un contratto, restando comunque nel vecchio regime.
Il nodo degli incapienti
Resta, infine, aperto il problema degli incapienti, i contribuenti che non possono beneficiare delle detrazioni, in assenza di cessioni e sconti, non avendo imposte da pagare.
Ance: c’è spazio per liquidazione immediata crediti
«Occorre risolvere il dramma legato ai crediti incagliati, che sta colpendo numerose famiglie e imprese: c’è spazio per una liquidazione immediata». Così la vicepresidente di Ance, Vanessa Pesenti, in audizione presso la commissione Finanze del Senato, spiegando che «l’Istat ha rivisto le stime sugli effetti dei bonus sui conti delle amministrazioni pubbliche per il triennio 2019-2021, alla luce delle indicazioni di Eurostat. La riclassificazione dei bonus, da ’non pagabili’ a ’pagabili’, ha determinato un peggioramento del deficit imputabile agli anni scorsi, dal 2020 al 2022, ma ha migliorato il deficit degli anni futuri. I dati Istat hanno chiarito che i crediti derivanti dai bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato e, quindi, c’è spazio per una liquidazione immediata dei crediti incagliati in capo a famiglie e imprese».
«32mila imprese a rischio fallimento»
«Considerando uno stock di crediti fiscali incagliati in capo alle imprese di 19 miliardi di euro gli effetti macroeconomici potrebbero essere estremamente preoccupanti: 32.000 imprese fallite e 170.000 disoccupati in più nel settore delle costruzioni, che raddoppiano se si considera l’indotto» ha aggiunto Pesenti, sottolineando che «una simile situazione provocherebbe problemi su circa 115.000 cantieri, che si tradurrebbero in altrettanti nuclei familiari in crisi». «Si stima – ha spiegato – che 1 miliardo di crediti incagliati produce il blocco di circa 6.000 interventi, tra unifamiliari e condomini, con rischio di fallimento di almeno 1.700 imprese di costruzioni e la perdita di circa 9.000 occupati».
, https://www.ilsole24ore.com/art/superbonus-arrivo-emendamenti-relatore-confido-buon-senso-AEe71UzC, Italia/Politica Economica,