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Pechino “non ha fornito armi ad alcuna delle due parti del conflitto ucraino. La Cina non è l’artefice della crisi, né una parte direttamente interessata. Perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile”.
Il neoministro degli Esteri, Qin Gang, nel suo primo briefing con i media a margine dei lavori parlamentari annuali, ha accennato a “una mano invisibile” che sembra sostenere una crisi prolungata. “È una tragedia che poteva essere evitata: la Cina sceglie la pace sulla guerra, il dialogo sulle sanzioni e la de-escalation sull’escalation”, ha notato ancora Qin sul conflitto tra Russia e Ucraina.
Poi ha elogiato le relazioni di Pechino con la Russia come un “faro di forza e stabilità”, mentre gli Stati Uniti e i loro alleati sono stati descritti come fonte di tensioni e conflitti. Ha detto che i legami tra Pechino e Mosca “costituiscono un esempio per le relazioni estere globali”. “Con Cina e Russia che lavorano insieme, il mondo avrà una forza trainante”, ha affermato. “Più il mondo diventa instabile, più diventa imperativo per Cina e Russia portare avanti costantemente le loro relazioni”.
I rapporti con gli Stati Uniti
Nella sua prima apparizione mediatica come ministro degli Esteri, tenutasi a margine del raduno politico delle “due sessioni”, Qin Gang ha delineato l’agenda di politica estera della Cina per i prossimi anni e lanciato un avvertimento agli Stati Uniti: “Se non frenano ma continuano ad accelerare lungo la strada sbagliata, nessun guardrail può impedire il deragliamento e ci saranno sicuramente conflitti e scontri”. Il ministro degli esteri cinese ha poi accusato gli Usa di avere una “percezione distorta della Cina” e di “usare la competizione tra le due grandi economie per bloccare i due Paesi in un gioco a somma zero”.
A proposito dell’incidente del pallone aerostatico abbattuto dagli Usa al largo delle coste sud-orientali il mese scorso, ha puntato il dito ancora contro gli Stati Uniti colpevoli di aver avuto una “presunzione di colpevolezza” nei confronti della Cina e di avere creato un “incidente diplomatico che poteva essere evitato”. Gli Usa “hanno reagito in modo eccessivo, abusato della forza e drammatizzato l’incidente”, ha aggiunto.
Ansa
Pallone spia cinese
La questione Taiwan
La questione di Taiwan “è il fulcro degli interessi centrali della Cina, il fondamento politico nelle relazioni Cina-Usa e la prima linea rossa che non deve essere superata”. Il neoministro degli Esteri cinese Qin Gang, nel suo primo briefing a margine della sessione annuale del parlamento, ha assicurato che “continueremo a lavorare per la riunificazione pacifica, ma ci riserviamo il diritto di prendere tutte le misure necessarie. Nessuno dovrebbe mai sottovalutare la ferma determinazione, la forte volontà e la grande capacità del governo e del popolo cinesi di salvaguardare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”.
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