Aprile 2, 2023

Migranti: con quale coraggio la politica iraniana può guardarsi allo specchio? — L'Indro

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«Poiché i migranti vengono da posti dove certo non mancano telefoni e parabole, bisognerebbe avvisarli dei pericoli che corrono nel viaggiare per mare», affermazione di un certo Rampelli, chiunque sia, meglio perderlo che trovarlo; «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli» e poi per non essere frainteso: « Il problema non è salvarli o non salvarli, il problema è non farli partire», così parlò un certo Piantedosi, che si autodefinisce uomo; «Non si tratta di trovare gli strumenti per annullare la migrazione verso l’Europa, ma di stroncare la tratta illegale di esseri umani, e fare in modo che il fenomeno migratorio sia gestito nel rispetto delle regole e della sicurezza (anzitutto nell’interesse degli stessi migranti), e con numeri tali da consentire l’effettiva integrazione di chi viene in Europa con la legittima aspirazione a una vita migliore», parole elusive e giustificazioniste di tal “Signor Presidente del Consiglio on.le Giorgia Meloni”; «Salvavamo centinaia di migliaia di vite umane  …  per tutti noi era un vanto, un orgoglio portare a terra ogni persona. E soprattutto ti arrivava il riconoscimento, la stima di un Paese intero, persino l’invidia  … » e poi la frase terribile: «a un certo punto le nostre motovedette sono diventate i “taxi del mare”, i nostri uomini da eroi sono diventati la cinghia di trasmissione, le nostre navi, come la Diciotti e la Gregoretti, che avevano fatto niente più che il loro dovere salvando i migranti in pericolo, sono state lasciate fuori dai porti italiani», ha detto l’ammiraglio Alessandro, per poi spiegare con la rabbia nella voce che navi italiane, marinai italiani, venivano lasciati fuori dei porti come invasori, come nemici, come pericolosi, questo è il senso che attribuisco alle sue parole.

Se uno guarda con distacco e attenzione queste parole, non può non provare vergogna e disprezzo. Vergogna per la bassezza cui si arriva pur di mantenere il punto su una idea assurda, disprezzo per l’assenza totale di umanità in ognuna di quelle parole, specie se messe a confronto con quelle disperate e ‘umiliate’ dell’Ammiraglio Alessandro.

Ma poi, nessuno spiega come si faccia, a parte lasciarli affogare, ad impedire che la gente parta. La “Signor Presidente del Consiglio on.le Giorgia Meloni”, invero, una proposta la aveva, che ha fatto ridere mezzo mondo: il blocco navale, oggi davanti alle coste turche e poi siriane, egiziane, algerine, tunisine, libiche e via bloccando? Per farne un po’, nel silenzio assodante delle ‘opposizioni’, regala navi alla Libia, che così si blocca da sola e le usa, lo abbiamo visto nei giorni scorsi, pe constatare affondamenti con decine di morti, o, forse, per arrestare migranti e portarli a terra e poi torturarli, ricattarli, derubarli, anche dei telefonini dei quali si scandalizza quel tal Rampelli. Che, poi, ripete una frase che sento sempre più spesso dalla gente “comune” ormai intossicata dalla propaganda anti migranti: ma come, non hanno un soldo, chiedono l’elemosina e hanno il telefonino! Certo, Rampelli va anche oltre, ma questa “idea” è molto diffusa da noi, che vediamo tanti, troppi, “migranti” abbandonati per strada a chiedere l’elemosina a cercare di lavarci i vetri alle auto, a dormire sotto i ponti, eccetera. “Ma molti non vogliono restare in Italia” … e chi ha sputato in faccia ai paesi europei che erano disposti, sia pure con fatica, a prenderne un po’?

Ma la politica, che in un Paese civile dovrebbe essere anche pedagogica (certo con pedagoghi come Piantedosi e Salvini lontano non si va … ma anche Di Maio, propugnatore della politica salviniana ai tempi della sua prima ‘manifestazione’ politica, e naturalmente ‘Giuseppi’, che oggi si straccia le vesti per il dolore) pedagogica, dico: insegnare e fare vedere alla gente che non è il possesso di un telefonino che fa la differenza. Ma, specialmente, che facendo le cose sul serio e fatte bene, quei ‘migranti’ (sono chiamati sempre così per disprezzo) potrebbero essere accolti in scuole, in case accoglienti, in luoghi di lavoro a contribuire a pagare le nostre pensioni, se non fossero in gran parte (deliberatamente?) lasciati nella condizione di ‘clandestini’ come piace dire a Salvini e altri come lui. Perché in Germania non accade? Eppure di stranieri (loro li chiamano così) ne hanno molti di più di noi.

Ma poi, se questi signori così decisi nelle proprie opinioni sbagliate ci dicessero almeno come pensano di fare ad ‘impedire le partenze’, che già detto così evidenzia una rozzezza culturale immane: la ‘legge internazionale’ e, per conseguenza quella italiana (altra cosa di cui invero anche la Magistratura non sembra cosciente!) vieta esplicitamente di impedire la partenza a chiunque da qualunque posto, come ho scritto qui moltissime volte. Non solo, ma la stessa ‘legge’ internazionale fa espresso divieto comunque di riportare le persone da dove vengano senza il loro consenso. In altre parole, noi siamo complici dei libici che fermano ‘migranti’ e li riportano in Libia, commettendo un illecito.

Ottimo: per un Paese che osa affermare di essere patria di civiltà e del diritto, comportarsi in questa maniera dovrebbe essere (e, purtroppo lo è) il massimo del disonore.

Quel disonore che un soldato italiano, che ha servito l’Italia (la ‘nazzione’ come direbbe la signora Meloni) con onore e obbedienza, ma specialmente con invidiabile e invidiata competenza e capacità, denuncia con dolore. Denuncia di essere stato costretto dalla politica a violare il codice di onore di un marinaio, ma anche le norme sul diritto del mare non effettuando il compito che gli è stato affidato: salvare la gente in pericolo in mare. Poi, una volta salvate, quelle persone passano sotto il controllo della polizia, del Ministro Piantedosi, ma solo dopo essere state salvate.

Se, invece, si impedisce alle navi della Guardia costiera di salpare a salvare naufraghi, e si allontanano le navi che potrebbero salvarli, benché private, costringendole ad approdare a mille chilometri dal porto più vicino al punto di salvataggio, e per di più le si sequestra per mesi -diciamola chiara- si è responsabili di omicidio (forse colposo) verso ciascun ‘migrante’ si trovi tra le coste del Nord Africa e della Asia minore e le coste italiane e affoghi.

Difficile con arrossire di vergogna a sentire le parole del Cardinale Zuppi: «Pensiamo che vada tutto bene, ma il momento è drammatico: c’è la guerra, il nucleare, facciamo ancora morire dei bambini in mezzo al mare. Queste cose dovrebbero animare tante discussioni, non ci dovrebbe far dormire la notte»,  tranquillo Cardinale, loro dormono beati.

Se, superato il disgusto, i giudici italiani si prendessero la briga di leggere il codice penale italiano e lo statuto della Corte Penale internazionale e di agire in conseguenza, male non farebbero … certo a meno che il Parlamento non ‘copra’ (come purtroppo fa, per la gioia di Nordio) i possibili responsabili con l’immunità. Mi sa proprio che il sempre più frequente uso delle barbe, metta molti parlamentari (almeno i maschi) al riparo dalla necessità di guardarsi allo specchio la mattina … certo, ci sarebbero le donne, forse con gli occhi appannati da qualche goccia di Rimmel di troppo.

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